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Potrebbe piovere

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di Giovanni Graziano Manca

Dopo “Maree”, romanzo del 2020 in cui si raccontano vicende di una famiglia sarda (in esso i personaggi di Lucia, Annamaria, Antioca e Salvatore ruotano intorno all’emblematica Zenia,
protagonista assoluta del libro), Mariachiara Farina mette nuovamente in campo le sue attitudini narrative e  il suo non comune gusto per l’invenzione letteraria. Lo fa da par suo con questo nuovo lavoro, una raccolta di racconti brevi che ha per titolo “Potrebbe piovere” edita da Robin Edizioni nel Dicembre u.s.. Diciamolo subito: “Potrebbe piovere” abbandona i toni un po’ favolistici (e anche quelli che l’autrice di Nuoro ha assimilato dalla tradizione orale della sua terra) di “Maree” . Troviamo particolarmente significativo il sottotitolo, di questo nuovo libro, “Storie di piccole crepe del quotidiano”, che svela l’intenzione della nuorese di raccontare la realtà di tutti i giorni, soprattutto quella di chi lavora nelle nostre città colpite oggi al cuore da un male che chiamiamo ora solitudine ora indifferenza e dove vanno sempre più rarefacendosi i concetti di comunità e di centralità dell’uomo quale essere dotato di empatia, di affabilità, della capacità di attuare comportamenti sociali autenticamente altruistici e solidali. Già in una intervista del Settembre 2018, a una domanda sui suoi progetti futuri, Mariachiara Farina aveva anticipato sinteticamente i contenuti di questa sua nuova fatica letteraria: “Il tema di fondo sarà il mondo del lavoro. La realtà che viviamo ci sta sfuggendo di mano: attraverso l’analisi di una serie di frammenti di ordinaria follia, mi piacerebbe soffermarmi sulle contraddizioni del nostro tempo. E magari farle esplodere.” Oggi leggiamo queste storie che colgono nel segno spesso con ironia e leggerezza e che (esplicitamente o in filigrana) raccontano delle mille incongruenze e della solitudine strutturale che caratterizzano il vivere giorno per giorno dell’uomo odierno. Un vivere, peraltro, che è figlio del nostro tempo cambiato, non di altri tempi “in cui la vita era fatta di certezze: giusto o sbagliato, bene e male…”, che vede aumentare sempre più orari di lavoro già estremi, agglomerati urbani dove pochi sorridono e dove coloro che vi abitano appaiono spesso scortesi, bruschi, antisociali, città sempre più composte da quartieri senza radici al cui interno è facile percepire il proprio ambiente come indifferente e anche poco sicuro e dove si vive soli, si mangia da soli, e cosi via. Scritto con uno stile accattivante, il libro pone degli interrogativi offrendo uno spaccato della vita dell’uomo d’oggi che lavora, osservata a volte con umorismo a volte con misurato distacco, sempre, però, in modo problematico, non superficiale.

Maria Chiara Farina – “Potrebbe piovere – Storie di piccole crepe del quotidiano” – 204 pagg., euro 14, Robin Edizioni, Torino 2021.

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