Musica
Piero Mioli, “L’Opera”. Tutta l’Opera dalla A alla Zeta
A lezioni private di lirica da scoprire in un corposo “dizionario” che tratteggia autori, cantanti, concertatori-direttori d’orchestra, e poi le composizioni che hanno lasciato il segno. Una guida all’ascolto per appassionati, neofiti e studiosi. Ad arricchire un cd con brani capolavori incisi negli anni 50-60
di Gaetano Menna
Una vero “dizionario della lirica”. Così si presenta il dotto, esaustivo ma allo stesso tempo agevole e maneggevole volume L’Opera (Edizioni Curci, 2012, libro + CD, 366 pagine, 19 euro) scritto dal prof. Piero Mioli, docente di Storia della Musica presso il Conservatorio di Bologna ed uno dei più apprezzati musicologi italiani. Un libro che è davvero il fiore all’occhiello della nuova collana “Lezioni private” di Curci, che comprende una serie di interessanti “guide all’ascolto”.
L’Opera non è mai stata così vicino all’appassionato con un saggio che la scandaglia a 360 gradi in oltre 600 voci che allineano compositori, opere, interpreti, dal Barocco alla musica contemporanea. Si parla di Verdi, Wagner e Puccini ma anche di Abbado, Barenboim, Callas e Pavarotti. Le voci sono proposte in ordine alfabetico da Claudio Abbado a Guglielmo Zuelli che ebbe l’onore delle cronache per aver vinto il concorso di Sonzogno del 1884, superando Puccini che aveva un anno in meno di lui; vinse con Fata del Nord contro le Villi giacomine di Puccini…
Si parla di compositori, cantanti, concertatori-direttori d’orchestra. Ci sono personaggi tratteggiati in poche righe, come Joseph Weigl che visse a Vienna a cavallo tra 700 ed 800 e fu una singolare figura di musicista austriaco, che rappresentò opere sia tedesche che italiane, con queste piazzandosi bene anche alla Scala a fianco di Rossini e Donizetti. Spazio anche ai contemporanei come il fiorentino Valentino Bucchi, scomparso nel 1976; docente e direttore di conservatorio, ha composto sei opere fra cui il grottesco Contrabbasso da Čechov ed il capriccioso Coccodrillo da Dostoevskij. Per altri protagonisti dell’opera, come Richard Wagner, invece la scheda di Mioli è molto più articolata e prende sei pagine, diventando di fatto un saggio sul sommo compositore nato a Lipsia che fu anche scrittore e direttore d’orchestra; ricordando che si dedicò prevalentemente al teatro e, diversamente dagli altri compositori, si scrisse i libretti da sé.
Ma le voci alfabetiche non riguardano solo gli artisti ma anche le opere, senza dubbio quelle più valenti ed interessanti, da trattare con una certa estensione. Vengono approfondite così, ad esempio, Tristano e Isotta di Wagner, Il Trovatore di Verdi, la Turandot di Puccini…
Il corposo volume da un lato fornisce e tratteggia le notizie, i nomi, le forme, i fenomeni, gli stili e qua e là indulge anche su certi aspetti un po’ comici, e su aneddoti. Dall’altro lato racconta e magnifica le bellezze artistiche, i grandi sentimenti, i folli entusiasmi, le stupende e recondite armonie.
Da evidenziare anche il nutrito corredo di illustrazioni e fotografie del volume. E non va dimenticato il compact disc allegato, con una selezione imperdibile delle arie d’opera più belle, interpretate da cantanti e direttori d’orchestra entrati nella leggenda.
Nel complesso un libro che si rivolge agli appassionati di musica ma che non può non mancare nella libreria di musicisti, studenti, docenti ed operatori del settore. Finalmente la divulgazione musicale alla portata di tutti. «Tutto – annota l’autore nella premessa – per accostare, per ripassare, per amare sempre di più, per tenersi o per aprirsi, in testa e nel cuore, un angolino di sogni e, perché no?, di manie e di capricci. Tanto la benedizione delle Muse è assicurata».
Piero Mioli
L’Opera
Edizioni Curci, 2012
libro + CD
pp. 366, euro 19

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