Lo Zibaldone
Pierluigi Dadrim Peruffo: Il virus benefico
Intervista a Pierluigi Dadrim Peruffo, autore de Il virus benefico. Aprirsi la strada per la libertà e la verità in un mondo di sopraffazioni e menzogne
A cura di Antonella Quaglia
«Il virus benefico. Aprirsi la strada per la libertà e la verità in un mondo di sopraffazioni e menzogne, un titolo complesso per un’opera altrettanto densa e significante. Di cosa parla il suo saggio, e cosa intende con il concetto di “virus benefico”?».
“Il virus benefico” indaga il nostro tempo e le nostre vite compiendo un viaggio tanto attraverso la nostra dimensione interiore quanto quella esteriore, sociale. Investiga paure e desideri dell’animo umano, come la ricerca del vero amore, della felicità, del significato delle nostre vite e della morte. Pagina dopo pagina il libro analizza e demolisce i basilari condizionamenti che influenzano le nostre menti sino ad aprire i nostri occhi su una dimensione della coscienza caratterizzata da un sentire, pensare e agire pieni di energia, coraggio e passione. Come scrivo nel libro, solo “da queste basi può nascere poi ogni forma di vero aiuto, poiché il cambiamento del singolo agisce sempre come una specie di “virus benefico”. Dapprima si “ammala” un solo uomo; quest’ultimo, poi, entrando in contatto con altre persone, scatena una ossimorica “epidemia positiva”. E il “virus” di cui parlo è chiaramente quello della bellezza, della semplicità, dell’onestà, della verità consapevole, del percepire l’unità sostanziale che accomuna tutte le forme di vita.”
«Oltre a tenere seminari di counseling filosofico e di meditazione, scrive su un blog le sue riflessioni sull’essere umano e sui meccanismi autodistruttivi che mette in pratica per affrontare una società che si fa spesso nemica dell’individuo, piuttosto che alleata. Che attività svolge attraverso il blog? Che tipo di aiuto riesce a dare ai suoi utenti?».
Dal 2005 attraverso “Il blog di Dadrim” rispondo alle domande che mi vengono poste dai miei lettori riguardanti i principali temi che caratterizzano le nostre vite: amore, famiglia e relazioni, società, politica, libertà, ricerca della felicità, senso della vita e della morte… Che tipo di aiuto riesco a dare? Più che un aiuto, per come viene comunemente inteso questo termine, direi che attraverso questo spazio offro un viaggio di scoperta, di indagine personale, di ribellione rispetto a tutto ciò che viene dato per scontato o vissuto banalmente, meccanicamente, poiché ogni cosa, ogni istante della nostra vita, se indagati con attenzione, sono portatori di un immenso significato, tutto è tremendamente importante nel senso più bello e leggero che può avere la parola “importanza”. Ecco allora che forse potrei dire che “il far viaggiare” è il mio aiuto. Offro voli su aerei speciali attraverso i nostri cieli interiori. Attraverso il blog pubblico inoltre mie libere riflessioni e racconti.
«Dal suo saggio: “Il vero self-made man trasforma ogni cosa che tocca in oro, una guerra in un affare, un massacro in un profitto, un orrore in uno spettacolo”. Da cosa deriva e cosa ha portato nella società moderna il mito del self-made man?».
Sul piano esteriore, della materia e della tecnologia, abbiamo assistito a uno sviluppo enorme, alla realizzazione di un benessere un tempo inimmaginabile seppur tremendamente iniquo ed elitario. Parallelamente la nostra dimensione interiore, fatta di emozioni, pensieri, sentimenti e consapevolezza, se non è regredita certamente si è mossa di poco verso una crescita. Questa forbice ha offerto all’egoismo e all’avidità latenti nell’animo di ancora troppi individui mezzi e orizzonti tremendamente potenti, ingannevoli e pericolosi per espandersi. Metaforicamente è come se avessimo dato a dei bambini delle vere armi per giocare a guardia e ladri. Dei bambini armati, i self-made-man, hanno diffuso una cultura che crede possibile e doveroso realizzare ogni desiderio, a prescindere dalle ricadute che questo può avere sulla collettività e persino sulla propria individualità.
«Nel saggio si parla molto di responsabilità individuale, e della necessità che l’uomo operi un cambiamento su sé stesso, prima di attuare un cambiamento sulla realtà. Solo partendo da piccole azioni e da gesti individuali si può auspicare una rivoluzione di ampia portata. Quale percorso consiglia a chi vuole davvero comprendere di più sé stesso e i propri limiti, per arrivare a una più piena consapevolezza e quindi a una trasformazione che possa contagiare anche chi ha intorno?».
Osservazione, riflessione, meditazione, silenzio, molte meno parole e molto più ascolto dell’altro, di se stessi, dell’ambiente e della natura che ci circondano. Invito a essere meno focalizzati sul futuro, meno indaffarati a proiettare e raggiungere piaceri, sogni e speranze nel domani. Esercitiamoci ad essere sempre più radicati nel presente, in ciò che possiamo sentire, amare, fare e cambiare ora, nell’adesso, giacché l’adesso è l’unico luogo in cui possiamo veramente cambiare qualcosa. E infine non posso fare a meno di consigliare la lettura del libro “Il Virus benefico” e delle tante domande e risposte presenti nel mio blog, infatti sia il libro che il blog hanno come unico scopo l’aiutare o perlomeno il provare ad aiutare le persone a compiere un grande viaggio di scoperta e liberazione interiore.
V’è un passaggio del libro che reputo perfetto per concludere la risposta a questa domanda: “Dobbiamo iniziare a dubitare, ad ascoltare con estrema attenzione, a pensare che forse quel che riteniamo di sapere in realtà non è reale conoscenza. Dobbiamo iniziare a comprendere di essere particolarmente inconsapevoli rispetto al nostro mondo interiore, e alle relazioni in generale. Dobbiamo avere il coraggio di essere umili! Più in noi cresce questa forma di “sapere negativo” più vi è speranza di divenire realmente consapevoli. Paradossalmente, cominciamo a mettere le parole giuste al posto giusto quando iniziamo a tacere, perplessi dalla raggiunta consapevolezza della nostra ignoranza. È infatti solo grazie al silenzio che riusciamo un po’ alla volta a scorgere la realtà di quel mondo sottile e delicato che vive in profondità dentro di noi, come in ogni altro individuo.”
«Nel suo saggio è evidente e drammatico il concetto dell’allontanamento dell’umanità da sé stessa e dai propri simili, in nome di falsi ideali e distorte percezioni della realtà, portate avanti da organi di potere non interessati al benessere dell’individuo. Si è perso il senso di appartenenza a una specie, quella del genere umano, che non dovrebbe conoscere divisioni. Cosa sta distruggendo la solidarietà e l’aggregazione tra gli esseri umani, e come si può arginare questa pandemia?».
Penso che non si sia perso il senso di appartenenza ad una specie perché non c’è mai stato! Come spiego nel libro, lo studio della Storia ci insegna che ciclicamente accadono grandi eventi, il più delle volte traumatici e devastanti per l’umanità. Pensiamo allo scorso secolo, due guerre mondiali, quasi cento milioni di morti. Incredibile, allucinante! Attraverso questi orrori l’animo umano sfoga tutte le sue repressioni, si libera da tutta la follia che in lui si accumula a causa della sua profonda inconsapevolezza, del suo esistere senza indagarsi e comprendersi veramente e definitivamente. Liberato e alleggerito da questi folli accadimenti, ma allo stesso tempo terrorizzato da se stesso per l’orrore che comprende d’essere capace di compiere, desidera profondamente realizzare pace, serenità e giustizia, e per questo si adopera con tutte le sue energie. Ma poi, come sempre ineluttabilmente accade, il tempo passa, e chi porta ancora sulla pelle e negli occhi i vivi e brucianti segni lasciati dal male subito e/o causato inizia a morire. Gli “uomini della guerra”, della vera memoria, iniziano così a non presidiare più le posizioni di potere, d’amministrazione della cosa pubblica, a non irrorare di verità, giustizia e umiltà l’informazione e la cultura. Nuove generazioni occupano progressivamente le stanze del comando e del pensiero tornando facilmente a colmare i loro cuori e le loro menti di tutti quegli elementi necessari a preparare il terreno per una nuova esplosione di follia collettiva. Gli elementi per il “cocktail letale” sono sempre gli stessi da quando l’uomo è apparso sulla terra: paura, ottusità/banalità, egocentrismo, arroganza e avidità. È pertanto fondamentale smettere di vivere con sciocca ilarità una pace che non è altro che una breve pausa fra due momenti di follia collettiva. Ma per uscire da una sciocca e inconsapevole ilarità e passare ad una matura e incorruttibile armonia collettiva la nostra coscienza deve sviluppare sempre di più facoltà interiori come la sensibilità, l’empatia, il disgusto e il rifiuto viscerale per la sofferenza, l’umiliazione e la prevaricazione dell’altro, del diverso, del più debole. Quando il desiderio di pace e amore sarà percepito come una necessità dell’anima quanto l’aria è una necessità per il corpo, le cose inizieranno a cambiare veramente e definitivamente. Per ora, il più delle volte, pace e solidarietà sono solo desideri di chi ha paura di soffrire, combattere e morire o, all’opposto, necessità di chi è stremato per aver combattuto troppo a lungo; non sono certo acquisizioni intime e universali che ci trasmettiamo educativamente e geneticamente, per questo una nuova guerra è sempre alle porte.
«A chi dedica il suo saggio, e chi pensa possa trarne beneficio?».
È dedicato a tutti coloro che vogliono compiere un viaggio di scoperta interiore e che sentono la necessità di realizzare una profonda rivoluzione della coscienza, una rivoluzione che non può essere fatta con le armi da fuoco ma unicamente con le “armi” della consapevolezza, dell’ascolto e dell’umiltà, con ciò che reputo vera e piena intelligenza.
Titolo: Il virus benefico. Aprirsi la strada per la libertà e la verità in un mondo di sopraffazioni e menzogne
Autore: Pierluigi Dadrim Peruffo
Genere: Saggistica, Riflessioni sull’attualità
Casa Editrice: Caravaggio editore
Pagine: 96
Codice ISBN: 9788895437729
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Pierluigi Dadrim Peruffo è laureato in Filosofia e ha un master in Counseling filosofico. Lavora nel sociale e si occupa principalmente dei giovani e del benessere relazionale e interiore dell’individuo. Nel suo blog www.dadrim.org prosegue il suo lavoro di indagine esistenziale, pubblicando riflessioni, racconti e composizioni musicali e rispondendo alle domande che i suoi lettori gli rivolgono. Tiene inoltre incontri di counseling filosofico e di meditazione presso il “Centro Nisarga” di Vicenza. Ne Il virus benefico. Aprirsi la strada per la libertà e la verità in un mondo di sopraffazioni e menzogne riassume tutto ciò che ha imparato e che insegna sulla natura umana, e sulle sue possibilità di liberazione da una vita di condizionamenti imposti e auto imposti.

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