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Piccole biblioteche gratuite

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di Irene Toppetta

The Little Free Library Book di Margret Aldrich, edito da Coffee House Press, di recente uscito in America, è un libro illustrato che parla di piccole biblioteche gratuite.

Si tratta del fenomeno delle little free libraries, piccole biblioteche della dimensione di una gabbia per uccelli, a forma di casette, che possono contenere una ventina di libri.

La giornalista Margret Aldrich ci racconta questa interessante forma di diffusione della cultura attraverso un libro che si colloca a metà strada tra sociologia e manualistica e in appendice contiene anche istruzioni pratiche per la costruzione e l’installazione di una piccola biblioteca gratuita nel proprio cortile.

Questo fenomeno ha una storia che inizia quando Todd Bol, nel 2009, ad Hudson nel Winsconsin, costruì la prima piccola biblioteca in memoria di sua madre, insegnante, che aveva una grande passione per la lettura. Bol posizionò la casetta con i libri nel suo cortile, e amici e vicini, trovandola una cosa bellissima, iniziarono ad imitarla. Così, furono costruite altre piccole biblioteche con l’insegna “ free books”.

Bol si rese conto che, attraverso questa iniziativa, si poteva realizzare qualcosa di importante e così fu fondata un’associazione per diffondere l’idea. Little Free Library fa della biblioteca un luogo diffuso e a portata di tutti. In questi sei anni, le little free libraries sono diventate un’organizzazione non-profit (fondata nel 2012 da Todd Bol e Rick Brooks) volta ad incentivare la lettura in luoghi dove non sono presenti biblioteche pubbliche.

È nato un movimento globale, con oltre venticinquemila microbiblioteche sparse in tutto il mondo. Tutti possono costruirne una. L’unica regola è che deve essere resistente all’acqua. I materiali possono essere i più diversi: molte piccole biblioteche sono state costruite con materiali riciclati e decorate con fantasia da persone che si riuniscono per condividere questa passione. In alternativa, si può ordinarla dal sito web dell’organizzazione, dove le piccole bilblioteche vengono registrate, assegnando a ciascuna di esse un numero identificativo, una targhetta che recita “Take a book, leave a book” (“Prendi un libro, lascia un libro”) e indicata la posizione sulla mappa attraverso le coordinate GPS. Tutti possono accedere alle piccole biblioteche degli altri, grazie alla consultazione della mappa sul sito littlefreelibrary.org, che permette di localizzare quelle più vicine.

Insomma, possiamo ormai dire che è esploso un vero e proprio movimento culturale, che si sta diffondendo in tutto il mondo. Anche in Italia ci sono piccole biblioteche libere, sparse tra Trento, Milano, Modena, Roma e Lecce.

Questo fenomeno ha come obiettivi quello di incentivare la lettura e quello di rafforzare lo spirito di comunità, promuovendo forme di socialità. Ovunque sorgano, infatti, queste piccole biblioteche diventano centro di aggregazione. E poi, in un periodo di crisi come questo, scambiare libri gratuitamente è un’ottima idea.

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