Sociale
Perle di libri: Nascita e morte della massaia di Loredana Simonetti
Eccomi di nuovo con una perla di libro. Non è semplice trovarne, sono rarità che bisogna cercare con pazienza tra i tanti libri che sono stati scritti, ma la pazienza viene prima o poi premiata.
Il titolo del libro, Nascita e morte della massaia, riassume la storia di vita di una massaia. Titolo asciutto di una vicenda al femminile in cui una giovane donna, col desiderio d’indipendenza, cerca di opporsi alla banale vita femminile dove il matrimonio e la cura della casa sono le uniche possibilità concesse.
Trascorsa un’infanzia isolandosi dalla sua famiglia medio borghese, leggendo un numero imprecisato di libri e cibandosi di poche croste di pane, la ragazza viene spinta dalla madre a contrarre un matrimonio con uno zio molto più anziano di lei, probabilmente per non disperdere i numerosi beni di famiglia. La fanciulla si trova, così, catapultata nella mansione di massaia e di accudimento di una ricca casa con molta servitù da gestire. “massaia” sarebbe stata fin dalla nascita, ma nel suo avvenire già stabilito dalla natura diventerà “Massaia” con la “m” maiuscola, perché le sue mansioni saranno di controllo e gestione della servitù e dovrà garantire la perfetta conduzione di una casa.
Massaia, un titolo quasi, che accelera le difficoltà di vita di questa giovane donna che non si sente portata per l’amministrazione casalinga e che ricorda con gran rimpianto la sua originaria priorità di vita: abbandonarsi alla lettura.
In tutta la storia prevale un senso di sottomissione forzata ad una vita che non voleva essere la sua. La Massaia, alla fine, viene sconfitta dal ruolo impostole dalla famiglia e tra la pazzia e le allucinazioni, preferisce lasciarsi andare e morire.
È davvero lei il personaggio più strano del libro o il più normale, quello che vuole affidare la vita ai soli desideri da realizzare?
Il libro, scritto nel 1945, è una straordinaria anteprima degli anni successivi in cui il femminismo, iniziando a farsi strada, in primis contrasta l’unico ruolo consentito a chi, nata femmina, per tutta la vita è l’angelo del focolare.
L’autrice Paola Masino, schietta e coinvolta dalla personalità della massaia, è stata dal 1930 sotto osservazione del regime fascista, poiché la censura respingeva i suoi scritti. Durante i miei percorsi autobiografici mi è stato raccontato da Iole, una vivace signora di 83 anni, che sua mamma fu premiata nel periodo fascista perché manteneva la sua piccola casa lucida come uno specchio, ma non è detto che essere una brava massaia sia la vocazione di tutte.
La scrittrice stessa, infatti, scrive della giovane massaia: “… piccola o grande la casa era sempre una macina cui l’avevano legata il giorno delle nozze. Alcune spose nel girare la macina trovano il loro piacere, altre un toro nascosto, altre ancora un dovere, ma tutte, dalla creazione del mondo, con naturalezza girano. Perché a lei sola appariva martirio arbitrario?”
E ancora: “Una curiosa statistica è stata fatta in America. Si è calcolata che di media una donna di casa lava in un anno una superficie di un ettaro di vasellame, dodici chilometri di stoffa e pulisce venti chilometri di pavimenti”
Ruolo imposto, la cui fatica non sempre è riconosciuta, anche oggi in cui le donne che lavorano fuori casa, non sono private del ruolo di “angelo del focolare”, sacrificando anche il tempo del riposo. Non a caso, oggi, tante donne rinunciano a sposarsi e spesso anche ad una maternità.
Aldilà delle validissime argomentazioni trattate nel libro, l’autrice si esprime con grande capacità letteraria, sostando con sapienza sulle descrizioni degli ambienti e dei personaggi fino alla risoluzione finale, in cui genitori e marito della Massaia, ormai ottuagenari, assistono al suo deperimento e alla sua morte, senza riuscire a darsi una spiegazione di quanto è accaduto.
Autore: Paola Masino
Titolo: Nascita e morte della massaia
Editore: Isbn Edizioni
Pubblicato: 2009
Pagine: 300
Prezzo: € 14,00
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