Perle di libri: Agnes Browne mamma

di Loredana Simonetti

Chi ricorda il film del 1946 “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, in cui un giovane angelo del cielo, per conquistarsi le ali, doveva aiutare un uomo sulla terra, compiendo una buona azione?  Negli anni 60 la televisione lo proponeva come film tipicamente natalizio, generoso e commovente, ci faceva sentire tutti capaci di diventare più buoni dalla notte di Natale in poi. Io, bambina, non pensavo che fosse un’utopia, ma gli occhi ridenti di James Stewart, in quel film a bianco e nero dell’unico canale Rai, mi facevano sognare davvero. Oggi la televisione a Natale propone i film da “cinepanettoni”, con storie porcherecce e attori di basso livello. Un altro genere “natalizio”, per fortuna ci sono tanti canali da scegliere…

Leggendo il libro di Brendan O’Carroll, Agnes Browne mamma (Neri Pozza, 1^ed. italiana 2009, pp. 176, € 14,50) ho riprovato le sensazioni di quel film a bianco e nero, così caro ai miei ricordi di bambina.

Agnes Browne ha solo 34 anni, sette figli e una marito violento. Il mercato del Jarro, in un torpido quartiere di Dublino, le permette di sostenere la miseria nella sua famiglia con un banco di frutta e verdura. Rimasta vedova, inizia a riconquistare la sua vita con esemplare dignità, grazie all’amicizia leale di Marion, la sua vicina di banco del mercato e al suo carattere allegro e pronto alla battuta dissacrante. Un amore inaspettato, un appuntamento desiderato cambia le sue giornate. Il suo rozzo marito non l’aveva mai invitata ad uscire. Le donne sanno che c’è un’enorme differenza tra ‘l’essere invitata ad uscire’ e ‘l’essere portata fuori’.

Delle volte Agnes aveva la sensazione che la sua vita non fosse che una serie di sacchi di patate da due chili. Ognuno ha i suoi parametri di vita, secondo il ceto sociale: Agnes usava come metro i sacchi di patate da due chili. Viveva senza pretendere niente, affrontando ogni giornata con serenità. Aveva solamente un’unica grande passione, la musica di Cliff Richard, un dei più popolari cantanti pop del Regno Unito degli anni ‘70 e poter partecipare a un suo concerto o conoscerlo personalmente, sarebbe stato come realizzare un sogno fantastico.

E’ facile immaginare il lieto fine su di un palcoscenico natalizio, magari anche qui con l’aiuto segreto di un angelo senza ali. Un libro positivo e divertente e, nei momenti più disperati della protagonista, i dialoghi non perdono di leggerezza e ironia.