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Il “PEN/Barbey Freedom to Write Award” va a tre scrittrici saudite, sostenitrici dei Diritti delle Donne

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PEN America ha annunciato che il “PEN/Barbey Freedom to Write Award” 2019 verrà conferito alle saudite Nouf Abdulaziz, Loujain Al-Hathloul ed Eman Al-Nafjan, attiviste, scrittrici e sostenitrici dei Diritti delle Donne.  “La fugace speranza che la transizione generazionale nella leadership dell’Arabia Saudita avrebbe aperto le porte ad un maggiore rispetto nei confronti dei Diritti dell’Individuo e del Diritto Internazionale è interamente collassata” spiega Suzanne Nossel, amministratore delegato di PEN America. “Queste donne coraggiose hanno sfidato il governo notoriamente più misogino al mondo. […] Siamo orgogliosi di onorare queste ispiratrici al cambiamento per le loro impavide parole ed azioni, e di inviare un forte segnale al Regno dell’Arabia Saudita attraverso la pressione mediatica, spingendo verso il rispetto al dissenso e all’adesione alle norme internazionali riguardo la libera espressione”.
Il “PEN/Barbey Freedom to Write Award” è uno dei riconoscimenti che vengono conferiti da PEN America con cadenza annuale, premia gli scrittori prigionieri e oppressi per ragioni politiche e presi di mira dai propri Governi per aver praticato la libertà di parola. PEN America si trova all’intersezione tra letteratura e Diritti Umani, per proteggere in tutto il mondo la libertà di espressione. Sostiene la libertà di stampa e di scrittura, riconoscendo che il mondo può essere cambiato attraverso il potere della parola. Dal 1987, trentasette dei quarantatré scrittori incarcerati che hanno ricevuto il riconoscimento sono stati rimessi in libertà, in parte grazie all’attenzione globale e alla pressione che una tale esposizione mediatica provoca. Il Premio verrà conferito il 21 Maggio 2019 durante il “PEN America Literary Gala” che si svolgerà all’American Museum of Natural History di New York.
Nouf Abdulaziz è una giornalista oltre che attivista, è blogger e scrive per il sito web femminista “The Arab Noo”. Arrestata il 6 Giugno 2018, ha mantenuto un rapporto epistolare con Mayya Al-Zahrani – compagna attivista, susseguentemente arrestata a sua volta – che ha pubblicato le lettere che contengono le parole della Abdulaziz; si definisce “una scrittrice, sono dipendente dalla lettura dall’età di sei anni, una ragazzina tranquilla, eccetto per il turbinio di domande che avevo per la testa” e si chiede “Perché la nostra terra natia è così piccola e ristretta? Perché sono considerata una criminale, un pericolo, una minaccia?”.
Loujain Al-Hathloul è un’attivista per i Diritti delle Donne saudite e figura di rilievo sui social per la sua esplicita posizione riguardo i Diritti Umani; nel Maggio 2018 è stata arrestata per la terza volta – precedentemente era stata arrestata e detenuta per settantatré giorni nel 2014, per aver guidato nonostante il divieto, e nel 2017 per ragioni non certe – nella sua casa.
Eman Al-Nafjan è redattrice, blogger e attivista per i Diritti Umani, una figura prominente nel movimento per i Diritti delle Donne saudite e professoressa di linguistica. Autrice del blog “Saudiwoman” e autrice per importanti testate internazionali, è stata anche una dei “100 Global Thinkers” del 2011.
Le tre donne sono al momento delle prigioniere politiche, colpevoli di aver utilizzato le proprie piattaforme digitali e di news-reporting per dire la propria riguardo i Diritti delle Donne e la negazione dei Diritti Umani in Arabia Saudita, colpevoli di aver messo in discussione la tutela maschile sulle donne arabe e l’arcaico divieto alla guida per le donne; divieto abolito nel Giugno 2018, eppure è immediatamente successivo l’arresto di coloro che si erano espressi a favore del suddetto cambiamento.

di M.Beatrice Rizzo

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