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Parma e la musica

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di Alessandra Sofisti

Contrappunti Verdiani
PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO

XXI edizione
Parma e Busseto
24 SETTEMBRE ~ 17 OTTOBRE 2021
Il Festival verdiano di Parma e Busseto, il primo festival musicale italiano di lirica interamente dedicato alle opere create da Giuseppe Verdi (nato a Roncole Verdi il 10 ottobre 1813, scomparso a Milano il 27 gennaio 1901) viene celebrato ad ottobre, mese della sua nascita, attraverso rappresentazioni, concerti, recital, approfondimenti tematici. E’ stato ideato a metà degli anni ottanta del XX secolo. A Roma, nel 2001, a Michele Montereali fu conferito il logo ufficiale del “Comitato Nazionale Celebrazioni Verdiane” per produrre ed organizzare eventi dedicati al centenario della scomparsa del grande compositore. Il programma generale si sviluppo’ gia’ all’epoca con un ricco calendario di concerti, un tour didattico all’interno delle scuole provinciali (dibattiti, proiezione, sedute di ascolto, esecuzioni musicali didattiche) e un seminario presso l’Università di Tor Vergata per gli studenti universitari. Dal 2001 il festival e’ sempre stato organizzato a Parma e Busseto tra settembre e ottobre. Quest’anno la Fondaazione Teatro Regio e il Comune di Parma, con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione Emilia Romagna e di numerosi sponsor, offrono agli appassionati melomani e a chi si avvicina per la prima volta alla musica lirica, interessanti approfondimenti sul grande compositore , sulla genesi delle opere e sui capolavori letterari a cui si ispirano, con l’esecuzione dal vivo dei brani più celebri e la possibilita’ di assistere alle prove delle opere dietro le quinte prima del debutto. Tutti gli eventi, da non perdere, sono in orario pomeridiano molti ad ingresso libero, come vuole la tradizione. Fu infatti la Duchessa Maria Luigia d’Austria, ancor oggi molto amata dai parmigiani, a voler fondare il teatro ducale, poi diventato regio, come luogo di diffusione culturale aperto a tutti. Non mancano gli eventi riservati per gli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado.
Programma sul sito www.teatroregioparma.it

Graham Vick , il regista inglese di Un ballo in maschera (Gustasvo III)
Teatro Regio, Prima nazionale 24 settembre, ore 20,00
Maestro concertatore Roberto Abbado
Filarmonica Arturo Toscanini Coro del Teatro Regio di Parma
Il XXI Festival Verdi è dedicato a Graham Vick, regista recentemente scomparso a Londra. Nato a Birkenhead, vicino Liverpool, il 30 dicembre 1953, dopo gli studi al Royal Northern College of Music di Manchester, all’età di ventiquattro anni esordì alla regia di Savitri di Gustav Holst per la Scottish Opera, di cui diventò direttore di produzione nel 1984. Nel 1987 fondò la Birmingham Opera Company, che diresse fino alla morte. Dal 1994 al 2000 fu direttore delle produzioni al Glyndebourne Opera. Innumerevoli le sue regie operistiche realizzate nei maggiori teatri lirici del mondo. Lavorò di frequente al Teatro alla Scala, dove inaugurò la stagione 1997/1998 con un allestimento di Macbeth diretto da Riccardo Muti e curò la regia di Otello con Placido Domingo nel 2001, l’Eugenio Onegin di Čajkovskij nel 2005 e Die tote Stadt nel 2019. Vick è morto per una grave forma di COVID-19 il 17 luglio 2021. Fra le numerose onorificienze aveva ricevuto in Francia quella di Chavalier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica e in Gran Bretagna di Commander of the Order of the British Empire. Viene ricordato a Parma come un uomo dallo sguardo acuto, dalla straordinaria sensibilità, dall’attenzione ai giovani talenti, capace di portare alla luce le ipocrisie e le incoerenze del nostro vivere sulle note di partiture scritte secoli fa, facendo scoprire e amare l’opera a tutti, mettendone in luce i valori, i sentimenti, i temi che la legano così strettamente alla nostra contemporaneità, alla nostra quotidianità. A Parma verra’ ricordata l’opera Stiffelio del Festival Verdi 2017, Premio Abbiati, come una delle esperienze più potenti, rivoluzionarie e commoventi della storia del Teatro Regio. Il XXI Festival Verdi avrà l’onore e la responsabilità di completare il suo ultimo progetto, la regia di Un ballo in maschera, che Jacopo Spirei porterà in scena 24 settembre con l’auspicio che le “Scintille d’Opera” possano risplendere anche della sua vicinanza. Per ricordarne e testimoniarne la forza poetica, il Teatro Regio di Parma ha organizzato il 25 settembre nella Sala Scenografia l’incontro “You do not need to be educated to be touched, to be moved and excited by Opera” , moderato da Carla Moreni con la partecipazione di artisti, sovrintendenti, direttori artistici, critici musicali.
La musica di Verdi Off
Dopo aver incantato gli spazi del Teatro Regio, animato le strade, i cortili e i palazzi di Parma, raggiunto le periferie, portato emozioni, Verdi Off arriva nel territorio parmense, 6 recital a Busseto, San Secondo, Sala Baganza, Traversetolo, Zibello, Sissa, in programma fino al 16 settembre, nell’ambito della convenzione per la collaborazione tra il Teatro Regio, la Provincia di Parma e i Comuni dell’Unione Pedemontana Parmense.

VERDI GRAFF CONTEST
Una call rivolta ai writer di tutta Italia, chiamati a interpretare e re-interpretare la figura e l’opera di Giuseppe Verdi in creazioni inedite, in cui il mito immortale del grande compositore dialoghi con la contemporaneità. A cura di Mc Luc Culture. Iscrizioni entro il 10 settembre 2021
Il regolamento completo è disponibile su www.mclucculture.it

Curiosita’ Verdiane
Il Club dei 27

dal sito http://clubdei27.com.it
Gruppo Appassionati Verdiani – Club dei 27 Casa della Musica P.le San Francesco, 1 Parma
Correva l’anno 1958 quando alla “Grotta Mafalda”, un bar paninoteca situato nel centro di Parma, si riunirono diversi frequentatori del vicino Teatro Regio, che tra un panino e un buon bicchier di vino, discutevano in modo animato di cantanti, lirica e opere di Giuseppe Verdi. E’ qui che per iniziativa del titolare Emilio Medici e Carlo Ziveri nacque l’Associazione di appassionati verdiani “Grotta Mafalda”, dal nome del luogo. Nella cantina del locale infatti si tenne la prima riunione del Club, che assegno’ ad ogni socio, in tutto 27, il titolo di un’opera verdiana. I soci del Club, rigorosamente ventisette, rappresentano ancora oggi ognuno un’opera del Maestro secondo un criterio soggettivo che il Club stesso si è dato, criterio, secondo il quale non vengono presi in considerazione i rifacimenti di alcune opere che Verdi effettuò nel corso della sua lunga attività. In particolare non sono considerate “opere autonome”, anche se pubblicate con diverso titolo, “Jerusalem” e “Aroldo” rispettivamente riproposizioni di “I Lombardi alla prima Crociata” e “Stiffelio”. Sono incluse invece, fra le opere liriche, la Messa da Requiem, considerato un capolavoro assoluto. Ogni socio assume il titolo dell’opera reso disponibile, per motivi diversi, da un socio precedente e lo mantiene fino a quando non uscirà dall’Associazione. Già dall’origine il “Covo Verdiano” accolse i nomi più importanti della lirica: Tebaldi, Corelli, Del Monaco, Tucker, Milnes, Domingo e tanti altri. Del gruppo cominciano ad interessarsi anche la stampa e i media .Nel 1974, con la creazione della nuova sede autonoma in una vecchia cantina di via Farini, l’Associazione decise di abbandonare il vecchio nome, trasformandolo nel “GRUPPO APPASSIONATI VERDIANI – CLUB DEI 27” , dotandosi anche di uno statuto sociale che prevede tra le finalità di “onorare e di ricordare il Maestro Giuseppe Verdi, quale genio musicale tra i più insigni di ogni tempo e far sempre meglio conoscere e sempre più apprezzare, soprattutto alle più giovani generazioni, tramite ogni iniziativa utile allo scopo, il Maestro Verdi e le sue creazioni musicali (art.2)”. È in questo periodo che nascono alcune delle più significative iniziative del Club, soprattutto l’ideazione dell’onorificenza “Cavaliere di Verdi”, che viene conferita a colore che nella loro attività hanno tenuto alto e portato in tutto il mondo il nome e le opere del Maestro, il premio “Tu conosci Verdi ?” riservato alle classi quarte e quinte delle Scuole primarie di Parma e Provincia e le manifestazioni celebrative ufficiali, che si svolgono ogni anno il 10 ottobre e il 27 gennaio, nelle ricorrenze della nascita e della morte del compositore. Nel 2013, in occasione del bicentenario verdiano, nacquero nuove iniziative che arricchirono le attività consolidate del Club: “Fuoco di gioia”, il concerto benefico organizzato ogni anno durante il Festival Verdi e “I giovani per Verdi” ideato per consentire ai giovani cantanti lirici di cimentarsi in arie verdiane. Dall’anno 2006, , il Gruppo ha sede nei sotterranei di Casa della Musica presso Palazzo Cusani, dove ogni giovedì si riunisce per ascoltare, parlare e ricevere amici che condividono gli stessi ideali. L’inno dell’Associazione è “Va’ pensiero”, il celebre coro del Nabucco, l’aria verdiana più conosciuta al mondo. Gli ospiti che scendono in visita al” covo” vengono accolti proprio da quelle note, cantate dai soci, nella penombra, dove solo un piccolo faretto illumina il busto del maestro.

Istituto Nazionale di Studi Verdiani
Nasce con l’obiettivo di approfondire, tutelare e valorizzare l’opera e la figura di Giuseppe Verdi, diffondendone la conoscenza sia a livello specialistico sia al grande pubblico. L’attività di studio e di ricerca promosse dall’Istituto si realizzano attraverso le sue strutture : biblioteca, archivio della corrispondenza verdiana, archivio visivo, discoteca, attraverso la pubblicazione di periodici e di volumi, l’organizzazione e la realizzazione di congressi e convegni, incontri di studio, corsi in collaborazione con le Università e altri enti culturali, audizioni discografiche, allestimenti di mostre e attraverso la gestione del Premio Internazionale Rotary Club di Parma “Giuseppe Verdi”. Fondato nel 1959 per iniziativa di Mario Medici, musicologo modenese, appassionato verdiano, nel giro di pochissimo tempo assunse una propria identità istituzionale ottenendo il patrocinio dell’Unesco il 25 febbraio 1960. Identità culturale e scopi furono definiti fin dall’inizio: approfondire, tutelare e valorizzare l’opera e la figura di Giuseppe Verdi, con il contributo di studiosi italiani e stranieri. Tre anni più tardi, con legge 26 febbraio 1963 n. 290, l’Istituto divenne Ente di diritto pubblico sotto la vigilanza prima del Ministero per la Pubblica Istruzione, poi del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (Direzione generale delle accademie e biblioteche e per la diffusione della cultura). Con legge 3 aprile 1989 n. 123 l’Istituto fu qualificato “Nazionale”. Dal 2002 è Fondazione di diritto privato.

Istituto Nazionale di Studi Verdiani
Palazzo Cusani Casa della Musica Piazzale San Francesco,
Telefono +39 0521 285273 E-mail segreteria@studiverdiani.it studiverdiani@pec.it

Palazzo Cusani
La Casa della Musica
Palazzo Cusani venne eretto nella seconda metà del XV secolo per volontà del ramo parmense della famiglia Cusani, originaria di Milano. Nel XVII secolo fu ceduto al Comune di Parma e divenne la sede delle Facoltà di Medicina e Giurisprudenza dell’Università. A quell’epoca risalgono le decorazioni pittoriche, in parte ancora visibili, che alternano scene allegoriche a stemmi araldici e a iscrizioni riferite ai docenti dell’Università. Nei secoli successivi il Palazzo mutò più volte destinazione: Zecca dello Stato borbonico, Tribunale di Maria Luigia d’Austria, edificio scolastico nel XX secolo. Risale alla seconda metà del XVIII secolo il trasferimento nel chiostro del gruppo statuario “Ercole e Anteo” – realizzato nel 1687 dal fiammingo Theodor Van der Sturck – collocato in origine nel Giardino Ducale. Caduto in disuso negli anni Ottanta del Novecento, il Palazzo venne riaperto nel 2002 come sede della Casa della Musica e conserva l’Archivio Storico del Teatro Regio di Parma, come sezione staccata dell’Archivio Storico del Comune di Parma. Nel corso del tempo il patrimonio documentario si è arricchito di numerosi fondi e collezioni di ambito teatrale e musicale. Carteggi, fotografie, manifesti, costumi e gioielli di scena, copioni, spartiti manoscritti e a stampa, libretti d’opera, programmi di sala, dischi, registrazioni audio e video, formano il ricco patrimonio documentario degli archivi dello spettacolo . Grazie a finanziamenti del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna molta parte del patrimonio è stato digitalizzato e reso disponibile on line. La Biblioteca Mediateca, aderente al Sistema bibliotecario parmense, riunisce in un solo spazio il patrimonio librario e multimediale di due enti diversi : Comune di Parma e Università di Parma – Sezione di Musicologia e costituisce un’unica biblioteca a scaffale aperto con la doppia prerogativa di biblioteca specializzata e di biblioteca “civica” di libero accesso. Nelle tre sale al primo piano di Palazzo Cusani, riservate alla consultazione e all’ascolto, è possibile accedere a 15.000 volumi di argomento musicale, 20.000 spartiti, più di 1.000 programmi di sala e libretti d’opera, oltre ad una eterogenea raccolta di riviste di informazione musicale, con personale qualificato che offre assistenza bibliografica e discografica per ogni tipo di utenza. La Biblioteca Mediateca offre inoltre un servizio di prestito gratuito di libri, CD, DVD, oltre alla possibilità di essere iscritti e guidati all’accesso delle risorse digitali attraverso il portale EMILIB. La Sala di Ascolto è allestita con postazioni individuali dotate di lettori e uno schermo al plasma destinato a visioni collettive.
https://www.lacasadellamusica.it
Di fronte a Palazzo Cusani sono da visitare anche il Museo dell’Opera, che prende spunto dalla tradizione lirica di Parma per ripercorrere quattro secoli di storia del teatro d’opera, attraverso i temi, i luoghi e i protagonisti che ne hanno segnato il cammino dalle origini fino ai giorni nostri. La Casa del Suono, l’sposizione – che ha lo scopo di tracciare le linee fondamentali dello sviluppo tecnico, ma soprattutto sociale, dei sistemi di riproduzione e trasmissione del suono – è costituita in gran parte da apparecchi della Collezione Patanè (fino alla metà del Novecento) e da apparecchi di proprietà della Casa della Musica o provenienti da donazioni e depositi per i decenni successivi. Giovanni Patanè nacque a Giarre in provincia di Catania nel 1924 e mori’ a Parma nel 2000. Per vent’anni parroco a Gaione in provincia di Parma, inizio’ negli anni Sessanta la raccolta della sua preziosa collezione di radio e strumenti di riproduzione.

Museo Casa Natale Arturo Toscanini.
Il 25 marzo 1867 Arturo Toscanini nasceva nella casa dell’oltretorrente: un quartiere popolare, amante della musica, fiero e politicamente irrequieto, al cui carattere Toscanini sarebbe rimasto per sempre legato. Sensibilità musicale, abilità tecnica ed efficacia dell’interpretazione – per quanto prodigiose e per certi versi leggendarie – non sono forse sufficienti a spiegare il motivo per cui ancora oggi Toscanini rappresenti l’incarnazione del mito del direttore d’orchestra. Il suo nome è in grado di muovere l’interesse dei mezzi di comunicazione e alcuni dei suoi ritratti fotografici più famosi, hanno ancora la capacità di colpire l’immaginazione del pubblico e trasformarsi in icone della direzione d’orchestra, oltre che della musica colta in generale. Toscanini rappresenta senza ombra di dubbio un’idea di assoluta modernità rispetto al modo di intendere il ruolo e la funzione del direttore d’orchestra moderno e al rapporto strettissimo da lui stabilito con i mezzi di comunicazione: dal disco alla radio, dalla carta stampata alla televisione. In tale contesto vanno ricercate le basi di una carriera per tanti versi inimitabile e di una fama senza eguali, universale e duratura. È lungo questi filoni che si snoda il rinnovato percorso di visita del Museo, senza mai far venire meno la sua primaria funzione di luogo di riflessione e memoria, per quella che è stata la storia di un uomo costantemente impegnato a vivere in piena umiltà, un’esistenza straordinaria.
www.museotoscanini.it

 

 

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