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Lo Zibaldone

Parla Roma, ascoltiamola

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di Federico Mussano

Quando il Padre Eterno vide Sant’Ignazio tutto d’argento rimase di stucco!

Lo disse Pasquino, lo ricordano Maurizio Ortolani e Roberto Spingardi in una delle prime pagine di scoperta e riscoperta della città eterna suggerite da Voci di Roma: ci troviamo nella passeggiata (e ne seguiranno poi altre dieci con titoli dall’aneddoticamente evocativo “Acqua alle corde” fino al monumentale “Santa Maria Maggiore”) che parte dal punto centrale della città, se per centrale intendiamo il punto di confluenza di tutte le strade che portano a Roma, e cioè dal Campidoglio.

Campidoglio, Piazza e Via San Marco, Aracoeli ed eccoci alla Chiesa del Gesù su una piazza storica così sovente battuta dal vento. Gli autori si chiedono (e ci chiedono, trattandosi di un volume che – come sottolinea Franco Ferrarotti nella presentazione – «non è un libro turistico e nemmeno si presta a divagazioni letterarie», ma vuole invece stimolare una curiosità da ambiente vitale nella consapevolezza del perdurare di costumi, tradizioni e addirittura mestieri) se siamo sicuri che «le leggende, anche le più fantasiose, non abbiano un fondamento di verità». Anche in questo caso (i Cessati Spiriti sulla Via Appia sono ad esempio un’altra località con suggestioni e fantasmi radicati nell’intenso fluire dell’aria) la risposta sta volando nel vento: il diavolo non era un solitario girovago per Roma ma si faceva invece accompagnare dal vento. Entrò però da solo nella Chiesa del Gesù e lì probabilmente rimase di stucco nel notare come la statua di Sant’Ignazio fosse tutta d’argento mentre solo di stucco fosse il sovrastante gruppo della SS.Trinità! La sorpresa fu enorme e il demonio ne fu così colpito da non riuscire più ad uscire dalla chiesa lasciando quindi da solo, e per sempre, il vento sulla piazza.

Leggende di santi e di diavoli, storie di vita e di morte… e alla morte (quella violenta, quella procurata dal boia) ci andò assai vicino il capitano ligure Bresca, nome sconosciuto ai più ma legato al noto aneddoto che denomina la seconda passeggiata proposta da Ortolani e Spingardi. Acqua alle corde! Gridare ciò significava violare l’ordine tassativo (pena la morte) dato in quel 30 aprile 1586 quando 900 uomini e 75 cavalli erano tra i tanti ingredienti necessari per compiere la titanica impresa di erigere l’obelisco di Piazza San Pietro ma l’ingrediente più importante era la concentrazione. Concentrazione assoluta e ordine altrettanto assoluto di tacere: il coraggioso grido “aiga ae corde” tuttavia si udì, Bresca non solo fu graziato ma ottenne in premio, per sé e per i discendenti (esempio, come si diceva prima, del perdurare di tradizioni e mestieri), la fornitura delle palme pasquali in Vaticano.

Monumenti e vicoletti, grandi storie e curiose tradizioni… Roma ci parla, ascoltiamola dunque!

M.ORTOLANI, R.SPINGARDI

Voci di Roma

Passeggiate al centro storico.

Edizioni Interculturali Uno, 2013

pp. 218, euro 18,00

 

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