Junior
Paola Pacetti: una sinfonia di parole
Laureata in etnomusicologia e diplomata in pianoforte, Paola Pacetti nel corso degli anni ha dedicato sempre maggior spazio alla didattica della musica, con particolare attenzione alla fascia d’età a partire dai 6 anni.
Oltre a insegnare pianoforte, Paola scrive libri e spettacoli teatrali di argomento musicale. Collabora inoltre con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dove, per molti anni, si è occupata delle attività didattiche del museo degli strumenti musicali e dell’editoria per ragazzi, avviando e curando delle collane di narrativa. Ama la musica e ama le parole e con noi ha voluto esprimere tutta la passione che sente per le sette note.
Come nasce l’idea di scrivere per ragazzi’ di musica’?
Tutto è nato in maniera molto spontanea. A un certo punto della mia vita ho cominciato a raccontare storie e impressioni che facevano parte del mio quotidiano. Scrivevo molto: temi lunghissimi, lettere alle amiche ‘di penna’ con le quali intrattenevo corrispondenze fiume, lettere romantiche ai primi amori. La mia formazione, e in seguito la mia professione in ambito musicale, hanno reso possibile l’essere in continua relazione con la mia parte emozionale. Dalle risposte alle curiosità dei bambini con i quali ero in contatto, alla narrazione di storie ‘di musica’ il passo è stato breve e molto naturale. La prima occasione “ufficiale” per scrivere di musica è capitata raccontando ai bambini la storia di Antonio Stradivari e dei suoi violini.
Il ricordo del primo libro letto (e del primo strumento suonato)?
Il primo e unico amore è stato il pianoforte: un amore a prima vista. Avevo sette anni quando ho preso la prima lezione e non mi sono mai stancata di suonare. Le grandi passioni della mia vita in fondo restano le stesse di allora: mi è sempre piaciuto moltissimo rifugiarmi nella lettura e negli infiniti mondi svelati dalle storie che leggevo e anche suonare mi ha aiutato a coltivare una dimensione molto intima. Il primo, indimenticabile libro si intitolava Le vacanze di Carolina: avevo sei anni, era un albo illustrato che raccontava delle vacanze avventurose della protagonista e dei suoi amici, gli animali del bosco. Mi ha emozionato ritrovare la stessa edizione degli anni Sessanta, qualche anno fa in una libreria di Parigi, l’ho comprato subito!
Paola bambina che cosa avrebbe voluto leggere?
Ho letto abbastanza presto tutti i classici per ragazzi, mi piacciono le storie in cui i protagonisti si mettono in gioco. Penso che avrei amato molto i libri di Luisa Mattia e Marie Aude Murail.
In che modo un racconto ed una melodia possono unire i bambini di tutto il mondo?
La musica parla alla nostra parte emotiva, è una forma di comunicazione non verbale che consente di entrare in contatto con sé stessi e con gli altri in maniera più diretta e soprattutto senza barriere. È vero che ci sono differenze culturali, ma i bambini rispetto agli adulti hanno meno pregiudizi e non temono quello che non capiscono. Un racconto è mediato dalla lingua ma se è corredato dalla musica questa diventa un elemento in grado di avvicinare mondi anche molto lontani.
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