Non solo libri
Oscura immensità all’Eliseo
GIULIO SCARPATI e CLAUDIO CASADIO
in
OSCURA IMMENSITÀ


L’oscura immensità della morte
di Massimo Carlotto
regia Alessandro Gassmann
dal 18 al 30 Marz
condizioni speciali per i lettori di Leggere:tutti
http://www.teatroeliseo.it/pdf/promo_oscura_LEGGERE_TUTTI.pdf
L’atteso spettacolo diretto da Alessandro Gassmann è tratto dal romanzo “L’oscura immensità della morte” di Massimo Carlotto, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore maestro del genere noir, anche
autore di Il fuggiasco, Arrivederci amore ciao, della saga dell’Alligatore e di molte altre opere di successo.
Il tema è quello della giustizia, della pena, del perdono, della vendetta, del rapporto tra carnefice e vittima. Stefano Contin, un uomo a cui hanno ucciso moglie e bambino durante una rapina, riceve,
dopo 15 anni dall’efferato delitto, una lettera da parte di Raffaello Beggiato, il bandito che ha compiuto il massacro. Ammalato di cancro, il killer gli chiede il perdono necessario per ottenere la grazia. Ma
chi deve perdonare colui che ha commesso un delitto? I familiari della vittima o lo Stato? O entrambi?
La ragione, la politica, la religione, la filosofia non sono ancora riuscite a dare una risposta esauriente
e in grado di soddisfare coloro che hanno sofferto il danno irreparabile della perdita di un loro caro, e
la cui esistenza è trasformata in una oscura immensità.
“Con un linguaggio incisivo, essenziale, crudo e un ritmo dell’azione
serrato e coinvolgente, l’autore racconta un tragico fatto di cronaca,
avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto
vittima e carnefice, entrambi lacerati da rispettivi drammi personali.
Felice circostanza è stata l’individuazione e l’adesione da parte dei
due attori, le cui caratteristiche così diverse si adattano perfettamente
alle psicologie dei protagonisti: Giulio Scarpati, che ho sempre
apprezzato nei suoi lavori teatrali e che in questa operazione potrà
far uso di inconsuete corde drammatiche e Claudio Casadio, del quale ho ammirato la splendida interpretazione nel film “L’uomo che verrà”, che si servirà del suo carattere romagnolo per conferire maggiore naturalezza, incisività e verità al personaggio creato da Massimo Carlotto.
Con questo originale noir potrò così continuare quel percorso artistico, iniziato con ”Roman e il suo cucciolo”, che indaga, con sguardo neutrale e inquietante, tra le pieghe di un’umanità senza speranza. Un limbo esistenziale dove il confine tra bene e male non è perfettamente tracciato, ma è solo una sottile linea destinata a far sì che i ruoli si possano invertire, che le vittime possano diventare
carnefici e i carnefici vittime.
Uno stimolo a riflettere sul lato tragico dell’esistenza, sui rapporti fra gli uomini e su quegli avvenimenti che a volte possono segnare la loro vita in modo irreversibile.”
Alessandro Gassmann

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