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Odoya e Meridiano Zero: insieme per crescere

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La casa editrice Odoya acquisisce Meridiano Zero che è specializzata nella pubblicazione di romanzi noir di autori soprattutto anglofoni e francofoni. Previsto il rinnovamento della grafica e l’allargamento della produzione alle letterature del mondo. L’intervista a Marco De Simoni.

 

Da febbraio 2012 le case editrici Odoya e Meridiano Zero sono un’unica realtà. La prima ha infatti rilevato la seconda come marchio indipendente per la narrativa, con un nuovo comitato editoriale e l’idea di mantenere intatto lo spirito che l’ha resa uno dei “fenomeni” più interessanti di questi anni. Per conoscere meglio gli obiettivi di questa operazione Leggere:tutti ha intervistato Marco De Simoni, direttore editoriale di Odoya e Meridiano Zero. “Se nel 2007, quando Odoya è nata, ci avessero predetto la situazione attuale, non ci avremmo creduto – racconta De Simoni. “L’intuizione di pubblicare saggistica divulgativa di stampo anglosassone con la nostra collana portante Odoya Library rappresentava innovazione in un panorama storicamente dominato da saggistica specialistica accademica o testi più leggeri ma spesso anche meno convincenti, eppure a volte non basta una buona idea. Quell’imprinting ci ha reso riconoscibili, anche grazie alla grafica delle copertine in nero e amaranto e all’appeal degli apparati iconografici, e un vasto pubblico si è affezionato alle nostre storie che andavano dalla Pirateria e la Tortura al Preservativo e alla Coca-Cola, privilegiando temi di largo interesse ma garantendo rigore scientifico, curiosità e aneddoti. Molto si è giocato poi sull’ampliamento delle collane e del catalogo: alle ‘storie classiche’ di guerre, vichinghi, indiani, pistoleri, SS, marina e aviazione  abbiamo affiancato le cultural e global histories su cibi e bevande, animali, sport, oggetti e concetti; e poi le storie musicali di artisti, gruppi, generi e movimenti (con la collana Odoya Cult Music), le biografie di personaggi emblematici di arte, letteratura, discipline umane e scientifiche del XX secolo, i ritratti di donne muse ‘non-solo-muse’ e le guide psicogeografiche: Ritratti di Città e Paesaggi dell’Immaginario. Ogni volta abbiamo avuto piacevoli sorprese di vendita, specie con libri come Frank Zappa di Neil Slaven, Storia della Boxe di Kasia Boddy con prefazione di Rino Tommasi; Lou Andreas Salomé, biografia di Heinz F. Peters cui Claudio Magris ha dedicato bellissime parole, e la collana Ritratti di Città, per la quale ringrazio gli autori già pubblicati: Mario Maffi con le sue New York e Londra, ed Eric Hazan con la sua Parigi. L’invenzione di una città. Una guida di psicogeografia è una (non) guida turistica che collega luoghi geografici a emozionanti connessioni storiche e culturali. All’appena pubblicata Istanbul, seguiranno Vienna, Stoccolma, Budapest, Patagonia, Andalusia, Tokio, Mosca, Berlino e Barcellona. Segnalo infine la novità nata dal successo della Curiosa storia del gatto di Madeline Swan: una collana di antropo-etno-zoologia curata da Claudio Corvino dedicata al rapporto tra animali e uomini. I primi due libri  racconteranno di Cani e Orsi. Così Odoya continua a crescere, e l’incoraggiante incremento di quest’anno ci ha spinto a un coraggioso rilancio: l’acquisizione di Meridiano Zero edizioni. Stimavamo da sempre la casa editrice di Marco Vicentini, inoltre desideravamo cimentarci con la narrativa. Fondata nel 1997 a Padova, Meridiano Zero si è specializzata nella pubblicazione di romanzi noir di autori soprattutto anglofoni e francofoni, come Derek Raymond, James Lee Burke e David Peace. Odoya ha deciso di scommettere sul marchio, rinnovando la grafica e allargando le frontiere alle letterature del mondo per oltrepassare il confine tra narrativa di genere e letteraria. Oltre ai noir, il catalogo esplorerà narrazioni meticcie, distopiche, fantastiche e fantascientifiche, senza trascurare la letteratura tout court. Ripubblicheremo classici di varia provenienza, autori nuovi e le voci italiane più interessanti. I primi titoli, in libreria da maggio, saranno due riscoperte: La Fabbrica delle vespe di Iain Banks e Il viaggio Immobile di Jean Vautrin. Poi due novità: Il giaguaro rosso di Kent Harrington  e il nuovo ironico romanzo di Gugliemo Pispisa Il cristo ricaricabile. Prima dell’estate arriverà il genio sregolato di Chuk Klosterman con il suo Fargo Rock City. Un’odissea heavy metal nel Nord Dakota rurale  e tornerà alla luce Le straordinarie avventure di Julio Jurenito di Il’ja Erenburg,  classico dissacrante della letteratura russa anni Venti”.

Marco Piscitello

 

 

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