Noir
Nero lucano, un noir perfetto
Un noir perfetto quello di Piera Carlomagno, secondo capitolo della serie che vede protagonista l’anatomopatologa Viola Guarino, inaugurata due anni fa da “Una favolosa estate di morte”. “Nero Lucano”, edito da Solferino Libri (352pp, 18 Euro), ci trascina in una Basilicata invernale e inquietante in cui noir e esoterismo si mescolano in un mix ipnotico e accattivante.
E’ gennaio quando nel piccolo paesino di Grottole, nel materano, nei pressi di una diga viene ritrovato il cadavere di un uomo. Poco distante dal corpo, una cartina geografica della Basilicata.
La vista che si presenta di fronte a Viola, anatomopatologa un po’ scienziata e un po’ strega – chiamata per il sopralluogo sulla scena del delitto – è inquietante: l’uomo ucciso presenta il cranio spaccato perfettamente in due. Si tratta di Brando Carbone, un ingegnere della zona migrato da anni nel nord Italia e rientrato per ‘affari’. La sua segretaria – ma probabilmente non soltanto – ne ha perso le tracce a 24 ore da un accordo milionario con Tokyo, mentre sua moglie, l’elegante Leda Montessori, arrivata in Basilicata dopo di lui, non ha sue notizie da giorni, ma il suo disinteresse è tale da destare sospetti. La Guarino coglie immediatamente gli aspetti più torbidi della vicenda, comprendendo che non si tratta di un semplice ‘ménage à trois’. Tuttavia, prima che si possa cercare di risolvere l’arcano, un altro corpo viene rinvenuto: anche qui il cranio è spaccato e il killer ha lasciato di nuovo una mappa della Regione, oltre che una frase della Divina Commedia. Le due vittime non sembrano avere dirette attinenze, tuttavia occorre sbrigarsi prima che l’assassino colpisca ancora.
Un noir costruito con sapienza e un’estrema cura dei dettagli tale da renderlo perfetto. Una storia tutta al femminile in cui spiccano, oltre alla figura di Viola, mascolina e caparbia, le donne del sud. Agli aspetti più tipici del giallo fa da contraltare una regione fatta di realtà ancestrali – in cui dominano stregoneria ed esoterismo – ancora ferme a quando Carlo Levi le ha lasciate.
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