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Musica

Nel bazar dei suoni (e delle storie)

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Letture estive, sotto l’ombrellone. Libri sul sound che sono dei puzzle variopinti per scoprire verità e leggende musicali. Gli aneddoti incredibili del rock internazionale e quelli della canzone italiana.

Rock Bazar”, il nuovo libro del critico musicale Massimo Cotto (Volo Libero Edizioni maggio 2014, pp. 422, € 19,90) è ideale come lettura estiva sotto l’ombrellone. Contiene, come si ricorda in copertina, “575 storie rock”. È davvero un piacevole bazar quello proposto, in cui scavare alla rinfusa. Gli aneddoti sono particolarissimi ed avvincenti e, come le ciliegie, uno tira l’altro. Il titolo è quello di una trasmissione cult che Massimo Cotto conduce sulle frequenze di Virgin Radio. I racconti, tratti dal programma, mantengono il ritmo radiofonico. «Mi piace pensare – annota Cotto -che siano storie da ascoltare anche senza sentire la mia voce». Per le fonti l’autore ha usato poco il Web; piuttosto si è avvalso di un «mare di libri (a partire dalle autobiografie dei singoli artisti), oceani di interviste e materiali d’archivio». Alcuni aneddoti gli sono stati raccontati dagli artisti e da chi era presente. Nascono così resoconti di incontri mirabolanti, come quelli dei Led Zeppelin con Elvis, di Robert Plant con Jim Morrison (casualmente in aereo). Incredibile anche apprendere che gli Stones si emozionavano a salire sul palco e si facevano coraggio con degli scappellotti.

Sarà vero che Bowie e Jagger sono andati a letto insieme? E sarà vero quello che è passato alla storia come “The chicken incident”, ovvero che, in un concerto, Alice Cooper staccò la testa di un pollo a morsi? Probabilmente sono leggende ma vige la regola indicata da Frank Zappa ad Alice Cooper: «Qualsiasi cosa dicano che tu abbia fatto, non smentire».

 
 

Affonda ancora una volta nell’humus della canzone italiana il saggio di Enrico Deregibus “Chi se ne frega della musica? Percorsi nella musica in Italia in compagnia di Gianluca Morozzi” (NdA Press, settembre 2013, pp. 256, € 15). Anche questo è un bel libro da portare in vacanza. Recensioni ed interviste si intervallano a riflessioni e aneddoti; Sono molti gli artisti trattati. Dai grandi cantautori come Conte, De Gregori, Endrigo, Fossati, Gaber, Jannacci, Silvestri, Tenco, Vecchioni alle nuove leve come Brunori Sas, Carlotta, Dente, Luci Della Centrale Elettrica, Offlaga Disco Pax, Teatro Degli Orrori, Zen Circus. Dagli artisti di grande seguito come 883, Baglioni, Jovanotti, Ligabue, Mannoia, Mina, Morandi, Nomadi, Pausini, Pooh, Patty Pravo, Vasco Rossi agli outsider come Flavio Giurato, Max Manfredi, Pino Marino. Il testo è davvero un puzzle variopinto, composto da molti pezzi, che ci si può divertire a mettere insieme a proprio piacimento.

È un saggio a più voci, quello di Giordano Casiraghi, “Che musica a Milano” (Zona Editrice, giugno 2014, pp. 326, € 20). Oltre 120 testimoni e quattro anni di ricerche e incontri. Parlano i protagonisti della scena, artisti, giornalisti, manager, animatori o “semplici” avventori, ognuno con la propria storia e umanità. Tutte queste storie diventano, per così dire, un’unica grande storia, fino a quella – unica e seducente – di Roberto Brivio dei Gufi, affidata a uno scritto teatrale in prima persona. E ancora, il racconto di quattro grandi eventi che hanno segnato la storia musicale di Milano: i Beatles al Vigorelli, Jimi Hendrix al Piper, John Cage al Lirico e “Il Concerto” per Demetrio Stratos all’Arena Civica.

Gaetano Menna

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