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Nel 2024 Pesaro sarà la Capitale italiana della Cultura

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Ecco il programma  che sarà realizzato con il milione di euro del ministero della Cultura

di Maria Rosaria Grifone

Pesaro sarà la Capitale italiana della Cultura per il 2024. La città della musica, di Gioacchino Rossini e del ROF, il festival rossiniano che ogni anno attira appassionati di lirica da tutto il mondo, ha bruciato sul filo di lana le altre nove città candidate: Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza.
“Per noi è una grandissima emozione – ha detto il sindaco Matteo Ricci – Dedichiamo questa vittoria a Kharkiv, in Ucraina, come noi città creativa della musica Unesco, che in questo momento è sotto i bombardamenti. Spero che presto la città di Kharkiv possa tornare a suonare, anche insieme a noi”. “È molto bello e fortemente simbolico il gesto con cui il Sindaco di Pesaro ha dedicato la vittoria a Capitale italiana della Cultura 2024 alla città ucraina di Kharkiv. Questa dedica dimostra quanto la cultura unisca il mondo” ha commentato il ministro della cultura Dario Franceschini.

Pesaro, che succederà all’attuale Capitale Procida e a Bergamo-Brescia 2023, ha ottenuto il titolo con un voto unanime. Queste le motivazioni della vittoria: “Pesaro offre al Paese un’eccellente candidatura basata su un progetto culturale che valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistiche e ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche integrazione, innovazione, sviluppo socioeconomico. La proposta conferisce il giusto equilibrio tra natura, cultura e tecnologia: tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza, come pratica attraverso concreti esercizi, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che le incertezze dei tempi propongono. La valorizzazione del rapporto tra città e territorio, con un programma esteso in modo articolato a tutti i Comuni della provincia, rende corale il riconoscimento della Capitale della Cultura. Brava Pesaro!”

“La natura della Cultura” è il titolo del dossier con cui la città marchigiana ha vinto, articolato in cinque sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia. Nella prima, La natura mobile della cultura, “la Bicipolitana sarà il luogo in cui disseminare installazioni sonore mobili; qui le strutture ricettive diventeranno hotel labyrint con stanze trasformate in luoghi per residenze artistiche”. Ci sarà anche Danzando memorie sul mare, che riporterà alla luce archivi sonori di tradizioni perdute”. Con la seconda, La natura ubiqua della cultura, Pesaro mira a ribaltare il rapporto tra centro e periferia attraverso l’“Atlante delle emozioni” destinato ai cittadini; attraverso il progetto che accende i riflettori su quelle architetture moderne divenute invisibili allo sguardo; attraverso le “valigie digitali”, che dà attenzione alle Sim card dei migranti, unica valigia del loro viaggio. La natura imprevedibile della cultura recupera oggetti per riscrivere un nuovo domani: “Qui la colonia di Villa Marina è ripensata come centro culturale”; “Sculture in città reloaded” permetterà ai 13 tra quartieri e municipio, di ospitare altrettante residenze artistiche; i “Magazzini Rossini” apriranno alla città le scenografie del ROF permettendo alle associazioni di dare nuova vita agli oggetti delle opere. La quarta sezione, La natura operosa della cultura, si rivolge al passaggio di competenze: “Qui il Blu, colore della cuccagna usato per dipingere i capolavori rinascimentali, viene riportato in vita e Oceano Adriatico, diventato ormai un vero brand cittadino, spinge a riflettere su una nuova politica del rumore”. C’è poi La natura vivente della cultura, che “impone un nuovo patto con l’ambiente. Un bosco risonante, composto da 33 alberi monumentali, racconterà una storia millenaria” mentre con la performance Rising room, i visitatori potranno avere un incontro con Marina Abramovic mentre l’artista viene lentamente inghiottita dall’acqua”.

La città vincitrice, grazie anche al contributo di un milione di euro messo in palio, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. Da quest’anno, grazie a un accordo tra il Segretariato Generale del MiC e la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, è stata approvata inoltre un’iniziativa per valorizzare le progettualità delle città finaliste. Partendo dai dossier, il percorso è strutturato per consolidare le capacità progettuali, individuare soluzioni che ne favoriscano la sostenibilità e promuovere e rafforzare la nascita di reti territoriali tra enti pubblici, privati e portatori di interesse.

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