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Napoli Città Libro: il festival del Sud segna il successo
Nella giornata di domenica si è chiusa la prima edizione di Napoli Città Libro, il primo Salone del Libro e dell’Editoria nel capoluogo campano. Ad ospitare l’evento, la splendida cornice del Complesso Monumentale di San Domenico, nel centro storico della città, con i suoi affreschi, il chiostro e le sale monumentali che rendevano magica un’iniziativa che, da anni, era stata abbandonata a Napoli.
E i napoletani, in questa occasione, non si sono tirati indietro ma hanno accolto con interesse l’iniziativa causando una lunga, ma quanto mai lita, fila davanti alla biglietteria. Studenti, dai più piccoli ai più grandi, hanno invaso gli alti, bianchi corridoi, hanno guardato, incuriositi, gli espositori, sfogliato libri e ascoltato le parole dei diversi relatori che, tra le quattro cinque sale messe a disposizione, hanno raccontato i libri e la loro storia, parlando di tempi attuali e di altri, sepolti dalla patina del passato ma non del vecchio. E non solo studenti, ma anche adulti, uomini e donne che, durante la pausa pranzo del giovedì e del venerdì, non hanno perso l’occasione per curiosare, uomini e donne che, nella giornata del sabato e della domenica, hanno continuato ad invadere via dei Tribunali per riuscire ad entrare all’interno della Fiera, garantendo un tutto esaurito ben oltre le aspettative.
Ma anche le critiche, più o meno fondate, non sono mancate. Dopo un inizio settimana con il meteo che faceva esplodere bombe d’acqua e clima fresco – per non dire freddo – per tutta la Campania, all’inaugurazione della Fiera scoppia un caldo dal sapore estivo al quale gli organizzatori non avevano pensato e che ha colto gli espositori e visitatori del tutto impreparati. Per quanto non si possa dare agli organizzatori la colpa del caldo improvviso e dell’aria, quasi irrespirabile, all’interno delle sale, gli espositori, invece, hanno espresso chiaramente le loro critiche – giuste e che non potranno far altro che migliorare l’evento per il 2019: disposizione infelice degli stand dei vari editori, sistemati al centro di stretti corridoi e la mancanza, da parte dei piccoli editori, di poter presentare i propri prodotti, a causa dello scarso numero di sale adibite alle presentazioni. A rispondere a queste critiche si sono alzati gli stessi organizzatori, Diego Guida, Rosario Bianco e Alessandro Polidoro che hanno difeso la scelta della location, sottolineando l’intenzione di tutti di portare i libri nel cuore pulsante della città, nella zona storica di Napoli, creare un’attrattiva sia commerciale che turistica, offrire, in altre parole, un’occasione per vedere non solo una fiera del libro ma un vero e proprio salone del libro.
Oltre i pregi e le critiche, Napoli Città Libro si è conclusa con un successo, forse, inaspettato e tutte le sottolineature, espresse da persone dentro e fuori l’ambiente, aiuteranno a migliorare l’evento in attesa dell’anno prossimo.
(Gabriella Ciccopiedi)

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