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Lo Zibaldone

Mongolia, Hong Kong e l’eterno Oriente

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di Ambrogio Bianchi

L’ultimo libro di Angelo Paratico, che ha vissuto per 40 anni in Estremo Oriente, si sviluppa su vari livelli. Sono molti i temi storici che tocca, di geopolitica e di folklore cinese e mongolo e che sorprenderanno il lettore italiano. Si accenna al genocidio dei mongoli, avvenuto dopo l’occupazione bolscevica, con decine di migliaia d’innocenti trucidati. Un fatto ignorato dalla nostra storiografia e che avvenne a partire dalla morte della massima autorità del Paese, il Bogd Khan, conosciuto come il Budda Vivente, avvenuta il 17 aprile 1924. Tali tragedie accaddero con l’intervento del Barone Pazzo, l’austriaco Roman von Ungern-Sternberg (1886-1921) che il 4 febbraio 1921 occupò Urga, la capitale della Mongolia. Per eliminarlo, alcune unità dell’esercito sovietico invasero la Mongolia e conquistarono Urga, il 6 luglio 1921. Il Barone Pazzo tentò di ritirarsi in Tibet, ma fu catturato e fucilato il 15 settembre 1921. Fu in quell’occasione che il vessillo spirituale di Gengis Khan, noto come Khara Sulde – un tridente d’acciaio, con degli anelli d’argento che portavano intrecciata la criniera nera del suo cavallo da guerra – scomparve per sempre dal monastero di Shankh a Ovorkhangai Aimag, nella Mongolia occidentale. Gli antichi mongoli, infatti, prima di abbracciare il buddismo, erano animisti e credevano che in quel tridente risiedesse l’anima di Gengis Khan. Pensavano anche che il suo possesso garantisse la conquista del mondo intero. Anche Heinrich Himmler cercò di entrarne in possesso, seguendo le indicazioni ricevute da Sven Hedin, il famoso esploratore svedese e ammiratore di Hitler. Questa è una leggenda che ricorda la lancia di Longino, conservata a Vienna e che fu sottratta da Hitler durante l’Anschluss del 1938. L’Italia, con altre otto nazioni, inviò delle navi da guerra a Pechino e un contingente di 3.000 bersaglieri per liberare le legazioni diplomatiche assediate dai Boxer. Il protagonista del libro è un giovane ufficiale di Enna, che una volta tornato da Adua, nel 1900 si offrì volontario per la spedizione in Cina, con altre nazioni e dove trovò il proprio destino, innamorandosi di una principessa mongola. Dopo essersi stabiliti a Hong Kong e a Macao la coppia verrà investita di una missione che troverà il suo compimento solo ai giorni nostri.

 

Angelo Paratico

Una Feroce Compassione

Gingko Edizioni, 2020

pp. 294,  Euro 18,00

 

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