Inchieste
Marta Russo, il mistero della Sapienza
Vent’anni, un fidanzato, gli studi in Legge e una vita davanti carica di promesse. E’ l’Italia del 1997, quando un colpo secco di pistola uccide Marta Russo, una studentessa dal volte dolce e gentile, colpendola alla nuca mentre attraversa, inconsapevole, uno dei viali dell’Università La Sapienza di Roma, uscendo dalla lezione di diritto Costituzionale. Un destino maligno e crudele l’attende in quel viale, quella calda mattina del 9 maggio. Un proiettile esplode all’improvviso, non si da dove, non si sa da chi, non si sa perchè. Nessuno è stato visto fuggire o colpire. Pochi attimi e tutto è compiuto. La corsa in ospedale, il coma profondo, le cure disperate, l’amica in lacrime, il fidanzato distrutto, i genitori attoniti, gli studenti dell’ateneo nel terrore. Chi ha sparato? E perchè?
La vita di Marta Russo finisce così, tra queste domande. Ma mentre la vita si spegne, si accende una vicenda umana e giudiziaria tra le più complesse e incredibili che l’Italia ricordi in quegli anni. ” Il Mistero della Sapienza” entra nelle case della gente dagli schermi televisivi con la forza di un pugno allo stomaco,quando la cronaca nera era ancora “cosa da avvocati”, da “addetti ai lavori”, lontana dalla vita della gente comune. Ed entra proprio perchè è una storia comune, di quelle che possono capitare a chiunque.
Mauro Valentini, giornalista romano esperto di nera da molti anni, ne ricostruisce il processo con un taglio di cronaca avvincente e molto efficace, che coinvolge umanamente ed emotivamente. La narrazione parte dai giorni precedenti all’omicidio, per proseguire con l’assassinio, le prime indagini che portano all’accusa di due giovani assistenti universitari, Ferraro e Scattone, fino alla condanna degli stessi, anche se secondo l’autore, con tanti quesiti ancora aperti e un movente che è ancora da comprendere e forse da provare.
Una lettura che lascia il segno per chi ha vissuto quegli anni, e che appassiona per i contorni del giallo che la vicenda assume da subito. Un libro che può insegnare molto sul piano del diritto processuale a chi – come allora fu per questa dolce e sfortunata ragazza – studia oggi Giurisprudenza e vuole cimentarsi in un vero rompicapo giudiziario. Nella sua prefazione, Sandro Provvisionato – scrittore e giornalista per l’Ansa e l’Europeo, nonchè direttore del sito www.misteriditalia.it – conclude che c’è stata, sì, una sentenza, ma…per Marta Russo non è stata fatta giustizia!
L’impaginazione del testo è ricca di immagini dell’epoca, di foto, di ricordi personali e di citazioni di cantanti, come quelli che Marta amava e ascoltava, fantasticando sul suo futuro come ogni giovane brillante e speranzosa nella vita.
Un bel libro, che avvince come un giallo ed emoziona come un romanzo.
di Laura Frangini
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