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Lo Zibaldone

Maria Tronca:”L’ultima punitrice”

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Maria Tronca è nata a Palermo, dove vive e lavora. Per la casa editrice Mondadori ha curato una collana di letteratura erotica moderna e contemporanea e ha pubblicato nel 2005 sotto pseudonimo la raccolta di racconti “L’isola delle Femmine”. Nel 2010 esce il suo primo romanzo “Rosanero” e nel 2011 “L’amante delle sedie volanti”, entrambi pubblicati da Baldini & Castoldi e Dalai. Il suo ultimo romanzo, pubblicato nel 2020 dalla casa editrice Les Flâneurs Edizioni, è “L’ultima punitrice”.

a cura di Antonella Quaglia

«Ci presenti il tuo nuovo romanzo L’ultima punitrice?».
E’ una storia molto complessa con molti personaggi, ognuno a modo suo di fondamentale importanza, che racconta la vita, dalla tenerà età fino alla maturità, di Ninfa. Lei ha un dono e un ruolo, il primo naturale, il secondo che erediterà dall’amatissima nonna Dorina, ha un destino da seguire al quale non vuole assolutamente sottrarsi e che condizionerà pesantemente la sua vita e quella di ogni singola persona che avrà a che fare con lei. Nel bene e nel male.

«Dalla tua opera: “Questo è un giorno importante, Ninfa, da oggi entri a far parte di una tradizione vecchia di tre secoli”. Sono le parole di Dorina, che trasmette le sue conoscenze alla nipote, la nuova guaritrice e “punitrice” della famiglia. Come hai gestito la caratterizzazione di Ninfa, la protagonista del tuo romanzo?».
In tutti i miei personaggi c’è sempre un po’ di me, anche quelli maschili, ma ci sono anche sfumature caratteriali di persone che conosco bene o che ho soltanto incontrato, ma mi hanno colpito molto, e Ninfa è figlia di tutto ciò: sensazioni, ricordi, anche desideri. Confesso che non mi sarebbe dispiaciuto essere lei, per certi versi.

«Uno dei personaggi de L’ultima punitrice che più rimane nel cuore è Marlene, al secolo Pippo Sciortino, che sin da giovane si veste da donna perché è convinta di essere Marlene Dietrich, e per questo motivo suo padre decide arbitrariamente di farla internare in manicomio: “Marlene che vedeva e sentiva tutto, anche quello che gli altri non vedevano e sentivano”. Quali sono state le fonti di ispirazione per questo intenso personaggio?».
Amo tutti i miei personaggi, passati, presenti e futuri, ma Marlene mi è più cara degli altri. C’era davvero un manicomio alla fine della mia strada e quello che racconto nel libro accadeva veramente, e spesso era inquietante. Marlene è stato il desiderio di mettere qualcosa di bello, di gentile e divertente in un luogo di dolore, una po’ di grazia e bellezza in mezzo a tante brutture. Una rosa tra i rovi.

«La storia che racconti è profondamente connessa all’ambiente in cui si muovono i personaggi. La Sicilia e le sue tradizioni sono infatti uno sfondo estremamente significante per le loro azioni e per i loro sentimenti. Hai preso spunto da leggende o da racconti popolari siciliani per scrivere il tuo romanzo?».
L’ispirazione me l’ha data una saga che amo moltissimo, quella dei Beati Paoli di Luigi Natoli, nobili giustizieri del ‘700 che, tra mito e realtà, arrivavano dove la giustizia non poteva o voleva arrivare. Quando abitavo con i miei, di fronte casa mia c’era una chiesetta che ospitava uno dei passaggi segreti che portavano alle grotte dei Beati Paolo. Mi ha sempre affascinato questa storia e mi è venuto in mente di declinarla al femminile.

«Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere attraverso la tua opera?».

Onestamente non ho voluto trasmettere nessun messaggio, non ci penso mai quando scrivo un libro, anche se alla fine c’è sempre e in questo caso mi viene da rispondere che le cose non sono mai davvero come sembrano ma, molto spesso la nostra emotività, nel bene e nel male, ci impedisce di vedere. Guardiamo ma non vediamo. Ma anche che ci sono dei dolori che non si superano facilmente e dei tradimenti che non si possono perdonare.

«Sei un’autrice molto versatile. Cosa significa per te scrivere e raccontare storie?».
Semplicemente vivere. Non ricordo un giorno della mia vita, fin da molto piccola, che non abbia inventato storie e che non abbia chiesto di raccontarmene. Sono una cacciatrice di storie nel senso che mi piace ascoltare quelle degli altri, poi le conservo in un cassetto della memoria e, al momento giusto, le tiro fuori e le integro con quelle che invece fioriscono spontaneamente nella mia mente. E alla fine nasce e ricomincia la grande avventura del nuovo libro, della nuova creatura.

«Vuoi parlarci del tuo romanzo d’esordio “Rosanero”?».
Quest’anno Rosanero compie 10 anni e li porta molto bene. E’ la storia di un belloccio, talentuoso e spietato giovane affiliato alla mafia, con ottime prospettive di carriera, che muore ammazzato e la sua anima arriva nel corpo di una bambina di 9 anni. La convivenza non sarà affatto facile ma Calogero imparerà molto da quella bambina e avrà molto tempo per riflettere sulla sua vita di prima e su tutto il dolore che ha causato. Ma il lieto fine è assicurato.

Titolo: L’ultima punitrice
Autore: Maria Tronca
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Bohemien
Pagine: 416
Prezzo: 20,00 €
Codice ISBN: 978-88-313-14-329

Contatti
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