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Manara incontra Caravaggio – Quando il fumetto d’autore si fonde con la pittura
Milo Manara, il grande fumettista veronese, che il Salone del Fumetto di Napoli ha appena omaggiato con una mostra personale, oltre che con il titolo di (primo) Magister di COMICON, non ha spesso affrontato, nella sua lunga carriera, la biografia disegnata; ècapitato con il motociclista Valentino Rossi, dove pure l’aspetto biopic era sfumato. Ma era da tempo che si attendeva la biografia a fumetti del grande pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, controversa figura di artista dalle umane disavventure e irrequietezze, ma incontrovertibile genio della pittura dal Seicento ai giorni nostri, dove le sue opere destano sempre ancora tanta ammirazione. Manara stesso aveva giàaffrontato Caravaggio ben due volte in quel suo progetto di rivisitazione della pittura di tutti i tempi attraverso gli stili e le modelle dei vari autori, nel volume Il Pittore e la Modella, di una quindicina d’anni fa. In quell’occasione una bella e cadaverica Fillide giaceva nelle braccia del pittore, che la ritrasse per il suo dipinto famoso La Morte della Madonna, destando enorme scalpore tra i benpensanti.
Ed ora questo volume (cui seguiràun secondo), Caravaggio: la Tavolozza e la Spada, edito in Italia da Panini Comics, in cui la vita del grande maestro della luce viene letta attraverso le relazione che ebbe con varie donne, la giàcitata Fillide, ma anche Anna Bianchini.
Da un punto di vista tecnico, l’autore veronese, pur disegnando ancora nel suo classico formato grande e a strisce, usa un tratto che, opportunamente completato in una splendida gradazione di grigi (come nelle tavole ammirate a Napoli), si misura con la colorazione digitale, per la prima volta, con effetti altrettanto spettacolari come nella saga ad acquerelli de I Borgia.
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