Ma tu che lavoro fai? Storie di editori

di Federico Mussano

Immensa è la vitalità che ruota attorno a un libro: un flusso continuo di informazioni (e non solo, anche di emozioni e di intensità nel relazionare le varie figure professionali e nel relazionarsi agli altri), un dialogo costante che rapporta intimamente le storie di editori a storie di scelte. Leggiamo infatti, alle ultime pagine di questa interessante panoramica sulla piccola e media editoria italiana condotta da Luana Lupo e da Stefano Nicosia, che si è sempre di fronte a scelte tra «complessità e semplificazione, diversità e uniformità» perché «la storia di un editore altro non è che la storia di un uomo» e spetta a questi uomini e donne, a questi protagonisti del lavoro editoriale, scegliere in che mondo e in che modo si vuole vivere.

Dalla definizione di un lavoro di qualità (e delle relazioni reciproche di coloro che costruiscono, nella vita di redazione e di gestione della casa editrice giorno dopo giorno, la qualità del prodotto editoriale) alla qualità del libro. Una buona lingua, una bella storia e poi (passando dalla qualità intrinseca alla qualità estrinseca e seguendo un filo conduttore esposto da Daniela Di Sora, fondatrice della casa editrice Voland) «la carta piacevole al tatto, un buon progetto grafico, una bella impaginazione, una buona traduzione» ma soprattutto una chiara espressione del concetto che «se posso fare l’editore per come piace a me, bene: se devo pubblicare cose che non mi piacciono, faccio un altro mestiere».

Fare l’editore, gestire una casa editrice o lavorare in essa: le scelte non sono facili, si va dal rischio di impresa al “rischio intellettuale” e non può mancare la consapevolezza di sapere che un libro può cambiare il destino di una persona con la parola libro da intendersi ormai nel senso allargato di libro tradizionale in congiunzione all’e-book e a prodotti multimediali e transmediali.

Luana Lupo, Stefano Nicosia

Ma tu che lavoro fai?

Storie di editori.

edizioni di passaggio, 2013

pp. 136, euro 10,00