Narrativa
L’uomo che metteva in ordine il mondo
Ove è un simpatico e pignolo signore sulla sessantina che da sempre conduce la sua vita all’insegna di:
ordine, precisione, puntualità, rispetto delle regole.
Ironico l’inizio della storia, eppure fin da subito riusciamo a riflettere su ciò che circonda ognuno di noi:
“Perchè oggigiorno sono tutti trentunenni con i pantaloni troppo stretti, che non bevono più il caffè normale. E nessuno vuole più prendersi le proprie responsabilità. Un mucchio di uomini con la barba di tre giorni che cambiano lavoro e moglie e marca di automobile come se niente fosse, non appena gli fa comodo.” (…)
Chi di voi non ha fatto un “sorriso amaro” leggendo questo passo?
Ebbene si, tutta la storia narrata è fatta di frasi, situazioni e descrizioni che apparentemente sono davvero buffe, ma che danno spunti di riflessione interessanti.
Per la sua visione del mondo, tutto dovrebbe scorrere con precisione su una strada già tracciata..eppure il destino ha deciso che per Ove niente deve andare come previsto: dopo anni di onorato lavoro, è stato gentilmente invitato ad andare in pensione e da allora niente è più stato come prima..a partire dalla sua Sonja.
I capitoli del libro si alternano tra quello che era e quello che è; non a caso iniziano tutti con “Un uomo che si chiama Ove” e “Un uomo che si chiamava Ove”.
Grazie all’autore, Fredrik Backman, riusciamo ad entrare in punta di piedi nella vita di un uomo che ha sofferto e che adesso non trova più motivi per andare avanti.
Dopo aver organizzato tutto alla perfezione, troviamo in ordine :
un gatto spelacchiato; un nuovo vicino incapace; sua moglie incinta e con due bambine “invadenti”, una giornalista pronta a tutto e una serie di altri personaggi che impediranno inconsapevolmente ad Ove di farla finita.
Ove, che all’inizio appare come un uomo pignolo che ha paura del contatto umano, diventa alla fine del libro l’archetipo di uomo puro, altruista, sensibile e disponibile.
Una storia da scartare, quella di Ove, come se fosse un delicato pacchetto posto in fondo all’albero di Natale, forse dimenticato ma che una volta scoperto ci farà venire gli occhi lucidi.
Fredrik Backman
Traduzione di Anna Airoldi
L’uomo che metteva in ordine il mondo
Mondadori, 2014
13 € p.p. 319
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