Lo Zibaldone
L’origine di una comunità
Situata a piedi della Rupe, oltre il fiume Paglia, Ciconia è la più importante e popolosa frazione di Orvieto. Il suo nome è singolare, antico e poco chiaro il suo significato, tanto che sulla sua origine sono state fatte varie ipotesi, almeno fino alla scoperta di un documento notarile, risalente al 1560, dove compare il nome di un tal Geconia Marabottini, chiamato anche Cicunia, Ceconia e Ciconia. Questi aveva stipulato un atto con alcuni proprietari terrieri per far passare attraverso i loro campi un canale con il quale avrebbe portato l’acqua al suo mulino, costruito su una torre medievale e prima ancora romana. Ben presto al mulino furono aggiunte due macine, un’industria tessile e una valchiera per la lavorazione dei tessuti, utilizzando anche la canapa e il lino prodotti localmente. Nel 1579 l’edificio fu venduto a Vincenzo Buzi, che lo trasformò in una raffinata villa a due piani, progettata dall’architetto orvietano Ippolito Scalza. Il cambio di proprietà e la trasformazione edilizia non fermarono l’attività molitoria e tessile, che proseguì fino alla prima metà del XIX secolo, quando la villa passò Filippo Antonio Gualterio, uomo di spicco del Risorgimento, e successivamente fu acquistata da Luigi Orelli, bisnonno degli attuali proprietari. Tuttavia “Ciconia e la sua villa, origine di una comunità”, un’opera scritta da Maria Teresa Moretti e Roberto Fagioli, da tempo esaurita e nuovamente disponibile in una versione aggiornata, curata dalla casa editrice Intermedia, non racconta soltanto le vicende di una pregevole villa. Ma racconta le vicende stesse di Orvieto, perché tra quelle sale sono passati alcuni dei personaggi e delle famiglie più importanti della città umbra degli ultimi secoli. Ad esempio, Ciconia Marabottini era un uomo intraprendente che ampliò le ricchezze di famiglia, mentre Vincenzo Buzi ricoprì il prestigioso incarico di Maestro generale delle Poste dello Stato Pontificio. Filippo Antonio Gualterio un fervente sostenitore del partito liberale e monarchico, mentre Luigi Orelli era un nobiluomo mazziniano e repubblicano, uno dei reggenti della città dopo la caduta del potere pontificio. Insomma, Maria Teresa Moretti e Roberto Fagioli con questa opera hanno contributo in modo significativo non solo a ricostruire l’identità di una significativa parte del territorio orvietano, ma a fornire un’identità alla locale comunità, che si può definire tale solo quando è consapevole della propria storia. Quando possiede un passato ricco di esempi coraggiosi che rappresentano un valido sostegno per avanzare nel futuro.
MARIA TERESA MORETTI E ROBERTO FAGIOLI
Ciconia e la sua villa. Storia di una comunità.
Intermedia Edizioni, 2020
- 252, euro 11
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