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London Blood, un incubo firmato Giulia Nebbia
“London Blood”, in libreria dal 24 giugno scorso, con Sem Editore (342pp – €18) di Giulia Nebbia ci trascina in un incubo claustrofobico senza fine. Un thriller tra sogno e realtà, che trae la sua forza dagli incubi ricorrenti di Gillian, in una lotta continua tra preda e predatore, costantemente alla mercè di Cerbero (il cane a tre teste che nella mitologia greca era posto a difesa degli inferi).
E’ il passato di Gillian Moore, una giovane italo-inglese, poco più che ventenne, che ritorna puntuale ogni notte, da più di dieci anni, da quando una tragedia inaspettata ha segnato la sua vita e quella di Henry, suo padre. Da più di dieci anni, infatti, Ginny (come veniva chiamata in famiglia) è stata costretta dal padre a lasciare Londra, ed ora vive a Roma, lontano da quel genitore distante, la cui unica occupazione sembra essere quella di offrire ai giovani londinesi sbandati e senza speranza, ma non alla sua Ginny, un’opportunità, mentre lei è costretta a convivere con i suoi sensi di colpa, e con le sue pulsioni sociopatiche che la costringono ad una vita pressochè isolata; unica eccezione, la presenza di Terry, la sua amica di sempre.
Ma ecco che il passato ritorna con tutta la sua carica dirompente allorché Gillian riceve sul cellulare uno strano messaggio da quel padre distante, e all’apparenza distaccato, che non sente da anni, contenente, forse, una richiesta di aiuto. La sua voce appare debole, quasi afona, a tratti intermittente, quasi sussurrata.
Henry deve essere in grande pericolo! Deve essere successo qualcosa di molto grave.
E’cosi che la trama del romanzo si trasferisce in una Londra cupa, grigia, nebbiosa, dove Ginny scoprirà che Henry è stato rapito da un folle, forse da un serial killer che uccide le sue prede seguendo un rito sacrificale, in cui le vittime vengono (quasi) accompagnate dalla condizione profana a quella sacrale. Ed è la città di Jack the ripper a far da scenario ad una serie di delitti cruenti in cui le vittime vengono trafitte tutte allo stesso modo: un colpo preciso inferto alla giugulare, con conseguente rapida morte per dissanguamento. Gillan avrà soltanto poche ore a disposizione per salvare Henry da un destino oramai segnato, ma sarà anche l’occasione per fare finalmente i conti con l’ossessione della memoria. Un romanzo avvincente, dal buon ritmo, in grado di tenere viva la suspense del racconto sino all’ultima pagina.
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