Lo Zibaldone
Lo sgabello di Omero
“…l’Iliade e l’Odissea sono state analizzate molto più da filologi, glottologi e linguisti piuttosto che da storici e archeologi.”
Questo è un punto di partenza efficace ed è anche l’idea da cui parte Pascuzzi: l’analisi testuale come inizio per studiare il mondo descritto nell’Odissea, attraverso ciò che gli antropologi chiamano cultura materiale. Lo studio della cultura materiale è un ambito dalle conseguenze importanti, un metodo di studio che fa pensare all’approccio multidisciplinare, alle “Annales”, a Braudel, Duby e Febvre, alla metodologia della Nuova Storia, nella misura in cui si sono iniziate a utilizzare per la ricerca oggetti di ogni genere che assumono il ruolo di fonti storiche, come materiali figurativi, oggetti di uso quotidiano, tessuti, strumenti e cosi via. Ed è un metodo che aiuta a capire in quale modo si viveva il proprio quotidiano in epoche lontane. Pascuzzi confronta il testo, considerato nella sua valenza documentale oltre che narrativa e affabulatoria, con le evidenze archeologiche, gli studi già eseguiti, le fonti di archivio, i libri già scritti. Quando si legge un’opera come quelle di Omero, non capita a molti di riflettere abbastanza su certi aspetti; solitamente si gusta il testo nella sua poeticità, si segue la traccia del racconto, ma non si pensa a come venivano fabbricati gli oggetti, come si compivano le azioni di tutti i giorni. Il metodo usato è quello di presentare uno scampolo di testo dove ci sia un cenno, un riferimento a un utensile, un recipiente, un monile e poi parlarne diffusamente, citando dati, mostrando foto, spiegandone l’origine e l’evoluzione. Vale la pena di citare solo qualche elemento del quotidiano di cui si può apprendere molto: cibo e dieta mediterranea, uso del legno, dei metalli e del cuoio, malattie e rimedi, musica e strumenti, vino, mobili. Un lavoro puntuale, scorrevole, interessante e ricco di curiosità, da vero specialista: bello insomma, e che non ha nulla da invidiare a certi manuali su cui gli studenti universitari a volte sono costretti a studiare. Anzi. Un volume che aiuta a guardare il testo omerico con occhi diversi, per cui dopo averlo letto con attenzione si potrebbe tranquillamente confessare che una rilettura dell’Odissea e dell’Iliade, non sia un’ idea da trascurare. Il libro è corredato con ottime foto, mappe e planimetrie esplicative, una sinossi del Poema e altro ancora. Al termine, ma non perché abbia minore importanza, una riflessione ampia sull’ opportunità di non sottovalutare e marginalizzare gli studi classici nell’ambito dei programmi scolastici, così come pare si stia facendo già da alcuni decenni.
Vittorio Pascuzzi, Lo sgabello di Omero. Guida archeologica all’Odissea
Edizioni Mille, 2016
310 pagine, 27,00 euro
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