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Thriller

L’incipit: Fisionomie

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Publichiamo il racconto inviatoci da Andrea Coco che prende spunto dall’incipit di Andrea Carlo Cappi “Era il suo primo omicidio premeditato e non voleva fare brutte figure”. L’incipit è stato  suggerito dall’autore nell’intervista apparsa sul numero di Marzo di Leggere:tutti

Era il suo primo omicidio premeditato e non voleva fare brutte figure. Per questo Arturo Triossi aveva pianificato ogni singolo dettaglio della missione: luogo, orari e armi.

Grazie a un falso invito, aveva superato il controllo dei guardia spalle del boss indiano GutptaRayyan ed era entrato nel locale dove era in corso una fastosacerimonia di fidanzamento, tra famiglie mafiose.

Aveva bevuto un cocktail, spiluccato un pollo con riso al curry, dopo di che  aveva raggiunto il bagno dove, da una finestra gli era stata calata l’arma, una mitraglietta UZI, e ben quattro caricatori.

A quel punto era entratoin azione, eliminando il boss e la sua scorta, dopo che era fuggito aprendosi la strada a colpi di pistola. La velocità con cui si era volta l’intera missione l’aveva agevolato e di molto. Nessuno era stato in grado di raggiungerlo e lui aveva fatto perdere le sue tracce, finché, dopo aver girovagato per le strada di una malinconica periferia, era tornato alla base, ufficialmente un magazzino vicino alla ferrovia Roma – Lido, in realtà la sede dell’Agenzia.

“Sono stato bravo, vero? – aveva chiesto sul suo Supervisore, appena l’aveva incontrato.

“Eccome!”

“Non ho, forse, centrato tutti gli obbiettivi?”

“Si, proprio tutti, anzi persino qualcuno in più.”

“Perché che cosa ho fatto di male?”

“Nulla tranne uccidere e ferire camerieri, parenti, amici, invitati, guardie del corpo e…il suocero di GuptaRayyan.”

“Quel grassone, che indossava vestiti sgargianti, aveva dei folti capelli neri e lucidiattaccarti alla testa e due baffoni neri e grossi?”

“Si proprio lui.”

“Scusami capo, ma questi indiani si assomigliano un po’ tutti.”

“E tu per non sbagliare ha sparato a tutti gli uomini?”

“Si, capo.”

“Triossi, mi fai un favore?”

“Volentieri, capo.”

“Alloradue.

“Sempre volentieri, capo.”

“Primo non chiamarmi  più capo. Secondo, la prossima volta impara a memoria il voltodella vittima.”

“Va bene,….”

“Fuori!”

“Va bene, Supervisore.”

“Fuori!!”

“Ma non ti ho chiamato capo!”

“Fuori!!!”

“Va bene, che modi. Non c’è bisogno di agitare minacciosamente il portacenere. Allaprossima…ora che ci penso non so come ti chiami. Posso chiamarti Supervisore?”

“FUORI!!!”

“Va bene, Fuori. Ahia!”

 

 

Andrea Coco

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