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Lo Zibaldone

Lidia Ravera, Gli scaduti

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di Andrea Coco

In un futuro prossimo, l’Italia è governata dal Partito Unico, che ha preso il potere in nome dei trenta/quarantenni e ha stabilito, per legge, il ritorno a una società “naturale”, in cui le generazioni, invece di accavallarsi, si avvicendino in buon ordine. A trent’anni si coprono le postazioni di comando, a sessanta, si viene “ritirati” per andare a trascorrere gli ultimi anni della propria esistenza in pensionati, luoghi di cui si ignora tutto a cominciare dalla loro ubicazione. Nessuno trova da ridire su questa pratica, a cominciare ovviamente dai più giovani, perché gli anni del Grande Disordine hanno messo a dura prova la vita della popolazione e le nuove regole sono accettate come un cambiamento necessario. Tutto bene, quindi, fino a quando tocca ad Umberto, amministratore delegato di una azienda importante, “scadere”, ovvero dover lasciare casa, amici, posizione e l’amatissima moglie Elisabetta, poco più giovane di lui e altrettanto ben sistemata nel mondo del lavoro. Seppure a malincuore, Umberto accetta di farsi da parte, anche per favorire l’ascesa del figlio Matteo, ma il desiderio di Elisabetta di trascorrere assieme al marito gli ultimi anni di vita mette in crisi la formidabile macchina sociale. “Gli scaduti” è un’opera di fantapolitica, scritta da Lidia Ravera e ispirata a “La fuga di Logan”, un film cult di fantascienza del 1976, tratto a sua volta tratto da un romanzo omonimo pubblicato nel 1967. Ma rispetto alle due precedenti opere, la scrittrice ha affrontato il tema da un punto di vista radicalmente opposto: quello degli anziani. Nasce così un romanzo distopico e paradossale, un  esperimento letterario molto vissuto dall’autrice stessa, giovane contestataria negli anni settanta e oggi donna adulta che assiste con crescente preoccupazione, come molte altre persone della sua età (ma non solo) all’ascesa delle nuove leve, i cosiddetti “rottamatori”. Il timore, neanche troppo nascosto, è

quello di finire travolti dalle nuove generazioni, tratteggiate nel libro come infantili ma al tempo stesso crudeli; una preoccupazione che appare nel suo stile narrativo, nella storia, che cattura il lettore, lo incuriosisce e lo spinge ad andare avanti fino all’ultima pagina, fino a un finale che ognuno sarà libero di interpretare come meglio crede. Assieme a una considerazione morale più o meno condivisibile: gli anziani (in buona salute) servono alla società perché hanno quella esperienza e saggezza che i più giovani non hanno e in alcuni casi non avranno mai.

 

Lidia Ravera

Gli scaduti

Bompiani 2015

pp.224,Euro 17,00

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