Lo Zibaldone
Licia Allara: “Lettera alla sposa”
Licia Allara è nata in Piemonte ma è cittadina del mondo. Ha vissuto in giro per l’Europa e si è infine stabilita in Portogallo con la sua famiglia. Attualmente collabora con una piccola ONLUS italiana. Il suo primo romanzo è “Lettera alla sposa” (Europa Edizioni, 2019).
«Di cosa parla il tuo romanzo d’esordio Lettera alla sposa?».
Lettera alla sposa racconta, attraverso una carrellata di personaggi, la grande attesa per il matrimonio dell’anno in una piccola città di provincia. C’è un fil rouge che unisce tutti i personaggi: le occasioni che si sono presentate nella loro vita, non riconosciute, non colte, perdute. È una storia cucita intorno all’inconsapevolezza con cui, spesso, viviamo; intorno alle scelte che costruiscono la nostra vita e che, molte volte, non sono vere scelte ma quelle più semplici, più ovvie, quelle che altri si aspettano da noi. E, in un clima di crescente attesa, si arriva ad un doppio finale, dove l’epilogo capovolgerà l’impianto narrativo del romanzo e ne spiegherà, finalmente, il titolo.
«Quando e come è nata l’idea alla base dell’opera?».
Questa è una domanda difficilissima! Lettera alla Sposa è stato scritto quasi vent’anni fa, di getto, dopodiché è rimasto in uno scatolone, traslocando per l’Europa finché, l’anno scorso, è saltato fuori ed è stato pubblicato. Non ho studi letterari alle spalle, non avevo scritto nulla prima d’allora. Credo avessi solo bisogno di esprimere, di tirar fuori qualcosa, che probabilmente non mi era neppure troppo chiaro. Cominciai a scrivere, e finii la prima stesura in un paio di mesi. L’idea di base era parlare di un matrimonio, come scelta importante e “turning point” della vita, ma la storia poi si dipanò da sé, mentre scrivevo. Una sensazione magica.
«Per quale motivo hai scelto di non dare un nome né ai tuoi personaggi né agli ambienti in cui si muovono?».
Inizialmente non è stata una scelta: era come se persone e luoghi della storia non volessero, o potessero, essere nominati; semplicemente, non riuscivo a dare un nome a niente. Il motivo l’ho razionalizzato a posteriori: dare un senso più universale a quelle storie, alle situazioni vissute. Credo che ognuno si possa riconoscere in un dato personaggio o una data circostanza; molti lettori me lo hanno confermato, è una sensazione bellissima.
«Nel tuo romanzo presti attenzione in egual misura a tutti i personaggi, dedicando loro capitoli specifici che li inquadrano e li caratterizzano. Sono tutti estremamente importanti per lo svolgimento della storia, e per il significato che veicola. Vorresti descriverceli brevemente?».
Per lo svolgimento della storia ci sono alcuni personaggi chiave: la sposa, lo sposo e soprattutto l’organista, con la sua storia drammatica di resurrezione, che è un po’ l’emblema del messaggio del romanzo, è colui che tutti noi vorremmo essere, a un certo punto della nostra storia.
Ma è vero che tutti i personaggi sono importanti, un po’ come un’orchestra in cui ciascuno fa la sua parte. Mi piaceva l’idea di descrivere come persone diverse possano vivere lo stesso evento in modo completamente diverso: le emozioni che provano, ciò che vi proiettano e come tutto ciò spesso non traspare, resta nascosto nelle pieghe dell’anima. Sotto questo aspetto, tutti i personaggi sono sullo stesso piano: vivono in modo estremamente personale quel matrimonio così speciale, anche i personaggi più marginali: come il prete, preoccupato come sempre quando celebra un matrimonio, oppure il fioraio, indispettito perché non gli si è data carta bianca.
Ma c’è un altro motivo per cui ho scelto di dar voce a così tante storie nella storia: ognuno è caratterizzato da opportunità e occasioni perdute, scelte sbagliate o scontate che hanno fatto deragliare, in un modo o nell’altro, la loro vita. È il caso dell’amica disillusa della sposa, che non crede più a nulla dopo una serie di disgrazie e scelte sbagliate, o l’ex fidanzato, ancora innamorato all’insaputa di tutti, o la zia dello sposo, intrappolata nel passato perfetto di un amore perduto.
«Il romanzo Lettera alla sposa è il tuo esordio letterario. Cosa ha significato per te scriverlo? E in generale, che valore riveste la letteratura nella tua vita?».
Da questo primo libro ho imparato tantissime cose. Prima di tutto, il valore maieutico della scrittura: tira fuori pensieri che non si sa di avere, mette a fuoco inquietudini solo intuite. Per me è stata una vera rivelazione. In secondo luogo, ha rinforzato la mia sicurezza; una volta scritto, mi sono resa conto che mostrarlo ad altri era un po’ come mettermi a nudo. Per parecchio tempo non sono riuscita a farlo leggere a nessuno. E quando ho finalmente deciso di pubblicarlo, non è stata una decisione facile, da un punto di vista emotivo. Infine, è stata una bella lezione di umiltà. Si può migliorare un testo all’infinito: per quanto lo si ritenga buono, si può sempre fare di meglio. Non vale solo per la scrittura. Per quanto riguarda la letteratura nella mia vita: riveste un ruolo importante, ma non centrale. Ho fatto studi economici, non ho una profonda cultura letteraria, faccio un altro mestiere: sono solo una buona lettrice. Sono curiosa, cerco di assorbire e imparare da ogni lettura; credo che ogni libro che leggo, siano classici o contemporanei, sedimenti qualcosa, da cui inconsciamente attingo quando scrivo, quando penso ad una storia o sviluppo un personaggio.
«Dal tuo romanzo: “Poi, a volte capita, un giorno ci si ferma. All’improvviso. Basta un piccolo sovvertimento della nostra momentanea normalità per sentirci immediatamente estranei alla nostra vita, spettatori esterni di noi stessi”. Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere attraverso la tua storia?».
Questo passo, tratto dal prologo, esprime la riflessione da cui è nato il desiderio di scrivere e, di conseguenza, tutta la storia. A quel tempo vivevo senza fiato, senza un momento per me: sono certa che molte donne, madri, e mogli che lavorano, si possano riconoscere perfettamente nella situazione: lo stereotipo della donna “dea Kali” e multitasking è in realtà una necessità. Ad un certo punto mi sono fermata a chiedermi: “ma cosa sto facendo?”. Mi sono improvvisamente resa conto di aver vissuto gli ultimi anni in modo assolutamente inconsapevole, a correre da una cosa all’altra senza neanche rendermi conto di essere viva. E ho preso la penna in mano.
Con Lettera alla Sposa mi piacerebbe che i lettori si fermassero un istante a guardare la propria vita; a chiedersi se stanno veramente facendo quello che vogliono; ad assaporare ogni istante, a viverlo intensamente; a cogliere le occasioni, scegliere le strade da percorrere in modo consapevole. Un messaggio che una lettrice ha sintetizzato alla perfezione: “prometto di amarmi ogni giorno della mia vita”.
«Sei già a lavoro su un nuovo romanzo? Puoi darci qualche anticipazione?».
Come ti dicevo, Lettera alla Sposa è stato scritto quasi vent’anni fa. Tra quella stesura e la pubblicazione non ho scritto nient’altro. I primi riscontri dei lettori mi hanno incoraggiato moltissimo, così mi è tornata la voglia di prendere una penna in mano.
La storia è ambientata a Genova, tra la seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni ’90, in una famiglia borghese che vive chiusa in una consuetudine ricca di ambiguità, di cose non dette, di un segreto inconfessabile: una famiglia solo apparentemente perfetta.
È incentrato su quattro personaggi, sospeso tra sogno e realtà, con la voce fuori campo di Maria, la madre morta da tempo, che accompagna il lettore con la sua presenza onirica per tutto il racconto. Ci sono punti in comune con il primo romanzo: la storia vissuta dall’interno di ciascun personaggio, un impianto narrativo che si rivela solo verso la fine della storia, la constatazione che nella vita, spesso, nulla è come appare. E, anche qui, un finale a sorpresa! Ho appena finito la prima stesura, è in fase di revisione. Spero che la versione finale sia pronta presto, per cercare un editore. E poi, incrocio le dita!
Titolo: Lettera alla sposa
Autore: Licia Allara
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Europa Edizioni
Collana: Edificare Universi
Pagine: 116
Prezzo: 12,90 €
Codice ISBN: 978-88-938-49-760
Contatti
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https://www.europaedizioni.com/prodotti/lettera-alla-sposa-licia-allara/
https://www.amazon.it/Lettera-alla-sposa-Licia-Allara/dp/8893849763
https://www.ibs.it/lettera-alla-sposa-libro-licia-allara/e/9788893849760

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