Lo Zibaldone
“L’eredità Rocheteau” il libro di Valeria Valcavi Ossoinack, tra rapimenti e arte
di Gordiano Lupi
Parigi, Charlotte, una giovane pittrice di fama, viene misteriosamente rapita da una mano sconosciuta. Dall’altra parte, la sua famiglia, in seguito alla morte di Pierre Gregoire Rocheteau, legge il lascito testamentario. Da qui una serie di vicende si susseguono una dopo l’altra, presentando una storia controversa, dove arte, denaro, morte e vita, si mescolano insieme.
Il personaggio più importante, è quello di Charlotte. Attraverso la sua figura non solo il testo subirà un colpo di scena avvincente, ma il lettore potrà leggere di una vita entusiasmante legata all’arte e alla passione per essa. Charlotte è una pittrice di grande fama, perde i genitori prematuramente, e questo trauma la rende taciturna e arrabbiata verso la vita. Tuttavia, sarà l’arte a renderle le cose più semplici, permettendo di lasciare fluire i sentimenti negativi e le pressioni interne attraverso colori, forme e notti insonni. L’arte viene raccontata dall’autrice nella sua forma più bella, ovvero una corrente liberatrice, capace di scarcerare le anime più dannate, restituendole alla vita e alla luce. Ella viene definita dalla stessa autrice, in un passaggio narrativo come “un vulcano pronto ad esplodere”. Charlotte appare quindi, come una donna tormentata ma che torna alla luce ogni qual volta le sue dita abbracciano un pennello. Attraverso la sua storia, il lettore si troverà dinanzi ad una vicenda ad alto contenuto adrenalinico. Accanto al funerale delle prime pagine, successivamente, ci sarà la descrizione di un rapimento, lo stesso che la vede come la sventurata protagonista dello stesso.
Il rapimento diviene quindi un espediente letterario capace di intrattenere ogni lettore. Esso detiene momenti d’alta tensione, e momenti di quiete, la stessa che giunge in una camera mezza buia dove Charlotte passa i suoi giorni di prigionia. La descrizione di quei quasi due mesi di sequestro è raccontata in maniera sapiente, attraverso le parole eleganti ed appassionanti della Ossoinack. La prigionia di Charlotte, tuttavia è una di quelle che svia dai soliti cliché. Qui Charlotte non vive esperienze traumatiche e al limite della decenza. Nella sua camera “carceraria”, la giovane donna, instaura un rapporto con colui che ogni giorno viene a farle visita, uomo che lei stessa ribattezza col nome di Serge. Tra i due avviene quello che potrebbe definirsi “sindrome di Stoccolma”, ovvero quel fenomeno paradossale secondo il quale la vittima di un sequestro si affeziona al suo sequestratore. Tuttavia, ciò che si nasconde al di là di questo “legame invisibile” è qualcosa che svia dalla semplice affezione.
Serge, il sequestratore, appare come un uomo docile, quasi pedina di un gioco più alto, dove il burattinaio cattivo è qualcun altro. Le sue premure verso Charlotte sono molteplici: dall’acquisto di pastelli colorati, fino al festeggiare con pasticcini di alta pasticceria il “primo mese insieme”. Serge non diviene mai, quindi, agli occhi del lettore un antagonista spietato, quanto piuttosto una mano inesperta e inerme, verso una situazione che da un momento all’altro potrebbe precipitare. Se da un lato il sentimento di disperazione e confusione alberga la mente di Charlotte, dall’altro è l’arte a guidare le sue giornate: qui la donna disegna tutto il tempo, realizzando ben 95 disegni bellissimi, tappezzando l’intera stanza carceraria.
I dialoghi tra Charlotte e Serge sono sinceri e profondi, e le loro conversazioni permettono al lettore di capire fin in fondo la situazione complessa in cui riversano entrambi, seppur per motivazioni differenti. (Miriana Kuntz)
Genere: giallo
Numero di pagine: 316
Anno di pubblicazione: 2023
CONTATTI AUTORE:
https://www.vvossoinack.com/

You must be logged in to post a comment Login