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Della legge sul libro e la lettura non se ne parla neanche a PLPL!
Ci chiediamo che fine abbia fatto la legge sulla promozione per il libro e la lettura che nella passata legislatura è stata oggetto di lungo lavoro da parte della Commissione Cultura della Camera e alla fine, con l’arrivo delle elezioni, non è arrivata a compimento, anche se alcune misure specifiche sono state approvate, attraverso decreti ad hoc dal precedente Governo (ad esempio interventi a favore delle librerie). Si pensava, o almeno questi erano gli auspici, che il nuovo Governo riprendesse, soprattutto perché si trattava di un testo di legge condiviso, il lavoro interrotto.
Con sorpresa, durante l’inaugurazione di Più libri Più liberi, non una parola è stata spesa su questo provvedimento da parte dei numerosi relatori che sono intervenuti durante l’inaugurazione; lo stesso Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria Vito Claudio Crimi ha parlato di tutto, ma nessun cenno ad un intervento organico a favore della promozione del libro e della lettura. Probabilmente aveva ragione, ed è questa l’amara considerazione, il professore Giovanni Solimine che in un suo intervento commentava che “la cultura non fa guadagnare consensi” e che “i politici preferiscono affidarsi a slogan efficaci e a pochi concetti”. Ma aggiungeva anche che “l’approfondimento e la complessità sembrano incompatibili con la vita di oggi”.
Sergio Auricchio
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