Thriller
L’effetto farfalla
Denaro sporco, un funzionario del ministero degli Esteri danese che sa troppo e scompare nel nulla, una grande banca che ha molto da nascondere. È l’ossatura del nuovo avvincente romanzo di Jussi Adler-Olsen con protagonista la Sezione Q della polizia di Copenaghen. Si va dal Camerun al Baltico, fino a perdersi in una Copenaghen tentacolare, cupa dietro lo splendore di facciata, brulicante di gente e di trappole. Per la quinta volta torna lo sgangherato ma coraggioso trio formato da Carl, Rose e Assad, che per chi non lo sapesse sono la Sezione Q al gran completo. Ai tre si affianca, volente o nolente, Marco, un giovane delinquente di strada stanco della vita che conduce e di essere sfruttato dallo spregiudicato criminale Zola, suo zio.
Anche se siamo arrivati al capitolo numero cinque della serie, Adler-Olsen non delude e riesce a fondere senza strafare complotti ai piani alti, inseguimenti, sicari, enigmi e magistrali scambi di persona come avrebbe potuto riuscirci soltanto Ian Fleming nei suoi James Bond. Con la differenza che i quattro tipi di cui sopra sono ben diversi dall’impeccabile e accattivante spia al servizio segreto di sua maestà, anche se molto più simpatici. E comunque se la devono vedere con un giro di truffe e di sangue che metterebbe in difficoltà anche l’eroe e l’eroina più navigati.
Tirando le somme, L’effetto farfalla è un giallo nordico che di sicuro azzecca sia la trama sia l’alternanza di macabro, suspense e umorismo, confermando la bravura di Adler-Olsen. Ma è necessario sottolineare che ha il pregio aggiunto di inserire qua e là nel tessuto della narrazione qualche critica tutt’altro che banale alla società del consumismo, adagiata nell’agio e votata sempre più spesso all’indifferenza.
Leggere per credere.
Jussi Adler Olsen
L’effetto farfalla
Marsilio, 2015
pp. 558, Euro 19,50
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