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Le nostre assenze

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Disponibile In libreria il nuovo romanzo di Sacha Naspini. Ce ne parla Gordiano Lupi. 

Partiamo dalla sinossi fornita dalla Casa Editrice che sintetizza bene il contenuto.  Due ragazzini trovano una tomba etrusca e decidono di scavarla di nascosto dopo la scuola. Cosa succede se alla fine un tesoro viene davvero allo scoperto? Qual è il suo vero valore? E quello delle persone che lo posseggono? Scomparse, tradimenti, tombaroli accecati dalla febbre dello scavo. Tutto precipita con il ritrovamento di un oggetto creato tremila anni fa. Ma ad affiorare dalla terra non è solo un reperto di grande valore: insieme, vengono alla luce le vere identità di molti personaggi. Compresa quella di un bambino che non sa niente di sé, e che ha solo un’arma per affrontare i cambiamenti: andare avanti. Con l’occasione del romanzo, Sacha Naspini costruisce un’autobiografia che narra in maniera bruciante i sentimenti intensi e contraddittori della prima adolescenza. La smania inesorabile e cieca di rivalsa. O semplicemente il desiderio di un posto chiamato casa.

 Sacha Naspini è un abile costruttore di trame che utilizza gli strumenti della narrativa di genere senza rinunciare a fare letteratura. Avevo già letto e recensito Le nostre assenze nel 2012, quando uscì per Elliot, adesso ripubblicato da E/O in edizione rivista e aggiornata. Ero stato buon profeta nello scrivere: “La bravura di Naspini cresce romanzo dopo romanzo conferendo un’impronta stilistica alle sue pagine e ai caratteri dei personaggi, quasi sempre marginali, sconfitti, delusi da una vita che tradisce i sogni”. Le nostre assenze è una storia raccontata in prima persona dal protagonista, quasi un romanzo di formazione che segue la crescita di un bambino in mezzo alle difficoltà di un’esistenza vissuta a contatto con un’umanità degradata. L’amicizia con Michele, l’infanzia passata a giocare con cerbottane e fucili a gommini in una provincia depressa, tra Buca delle Fate e Follonica, senza un padre, con una madre incapace di svolgere il proprio ruolo e una nonna che tenta di colmare le troppe assenze. Il figlio di un tombarolo cresce con il sogno di scoprire una tomba etrusca piena di tesori per dimostrare di essere più bravo del padre, ma quando accade davvero finisce tragicamente l’amicizia con Michele e muore il rapporto con il genitore. Una vita che è caratterizzata da “solitudine, elemosina e spazzatura”, un’esistenza “tra pastori ignoranti che puzzano di letame come l’aria, impestata dal rigurgito continuo dei soffioni boraciferi che non si fermano neanche un giorno all’anno”. Dal romanzo originale Naspini ha tolto molte parti, riscrivendo tutta la parte relativa all’adolescenza del protagonista, riservandosi di tornare sulle fasi successive della vita in altri due opere che andranno a comporre una trilogia. Al tempo della mia prima recensione ero stato buon profeta scrivendo che l’autore aveva messo così tanta carne al fuoco che un altro scrittore avrebbe avuto materiale per scrivere tre romanzi. Mi fa piacere che Sacha ed E/O abbiano seguito il consiglio di un vecchio editore di provincia che di tanto in tanto prova a scrivere qualcosa. La dote migliore di Sacha Naspini è uno stile, chirurgico, lineare e coinvolgente da consumato narratore, affabulatore di storie che raccoglie e ricompone con tecnica sopraffina. Naspini è l’esatto contrario del narratore italiano tipo, che da anni ricicla la medesima storia cambiando il titolo e poche situazioni di contorno. Una promessa mantenuta della narrativa contemporanea, un narratore per immagini, al punto che prevedo per lui un futuro da sceneggiatore.Tutte cose che so da tempo, perché – anche se nessuno lo dice – Sacha Naspini è una mia scoperta ed è nato con Il Foglio Letterario Edizioni.

 

Sacha Naspini è nato a Grosseto nel 1976. È autore di numerosi racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo L’ingrato (2006), I sassi (2007), Cento per cento (2009), Il gran diavolo (2014) e, per le nostre edizioni, Le Case del malcontento (2018 – Premio Città di Lugnano, Premio Città di Cave, finalista al Premio Città di Rieti; da questo romanzo è in fase di sviluppo una serie tv), Ossigeno (2019 – Premio Pinocchio Sherlock, Città di Collodi), I Cariolanti (2020), Nives (2020) e La voce di Robert Wright (2021). È tradotto o in corso di traduzione in Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Francia, Grecia, Corea del Sud, Cina, Croazia, Russia, Spagna, Germania ed Egitto. Scrive per il cinema. www.sachanaspini.com

 

Sacha Naspini

Le nostre assenze

Edizioni E/O, 2022

pp. 170, Euro 16,00

 

 

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