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Le cose brutte non esistono

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di Marco Cecchini

Un avvio dinamico ci catapulta senza preamboli in una situazione dai toni fantascientifici ma basata su fatti realmente accaduti (l’esplosione dello Shuttle nel 2003 che creò una pioggia di detriti nel cielo sopra il Texas). Per capire come questo ragazzo si sia trovato a passare per le desolate strade americane alla ricerca di una cittadina di nome Palestine, dobbiamo fare un salto indietro e ripercorre gli antecedenti, partendo da un paesino della provincia emiliana attraverso una storia in cui si intrecciato più livelli narrativi.

L’amore per Senida, profuga bosniaca che vive con il figlio Niko, spinge il protagonista a spezzare la routine quotidiana innescando una serie di iniziative che lo porteranno dove nessuno avrebbe mai immaginato, alla ricerca di risposte nascoste in un passato di cui è stato tenuto all’oscuro. Seguiamo dunque il nostro personaggio in un viaggio allucinato nello spazio e nel tempo, con la continua presenza di un fischio all’orecchio che tormenta la sua solitudine fin quasi a tenergli compagnia, e incontriamo una serie di personaggi che vengono sempre ritratti nella loro complessa umanità: l’affascinante e misterioso Alfonso Duro, la figura del padre tanto autoritaria e lontana quanto onnipresente, la sfuggente Barisa, la regina Zulema, ognuno con la sua storia, tutti legati da un filo aggrovigliato che si dipanerà nel finale. Lo sfondo è costituito in gran parte da una America sconosciuta e rivelata dai continui spostamenti, completamente differente dalle aspettative suggerite da libri e atlanti, una terra di nessuno fatta di motel e distese sconfinate.

La narrazione, in prima persona, è intercalata dai continui pensieri del protagonista, che sembrano fluttuare sopra al testo grazie a una particolare soluzione grafica bicolore adottata nella copertina e all’interno. La struttura architettonica è costruita attraverso una sovrapposizione di piani temporali, con flashback e lettere dal fronte che vanno via via a riempire i tasselli mancanti.

Interessante esordio di Riccardo Romani, giornalista autore di numerosi reportage, dall’Argentina all’Iraq alla Mongolia, ultima uscita della innovativa collana Bookclub di 66thand2nd, in cui ogni libro presenta caratteristiche tipografiche differenti e personalizzate.

Riccardo Romani

Le cose brutte non esistono

66thand2nd, 2013

Pp. 224, euro 15,00

 

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