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Lo Zibaldone

“L’assedio”: una storia criminale di Roma

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di EDOARDO MONTI

Per chiunque viva nella Capitale d’Italia, questo libro di Enzo Ciconte (non sappiamo quanto “intenzionalmente”, almeno da parte dell’autore) si rivela di un’attualità scottante – quasi tangibile. Si avvicinano infatti le elezioni comunali, e l’ombra lunga di quel fenomeno recente che fu definito Mafia Capitale ancora inquieta molti romani – avendo esso scoperchiato, sotto gli occhi di tutta Italia, un calderone di liaisons equivoche tra la politica e la malavita. È davvero possibile – si chiede il cittadino – amministrar questa città andando contro la sua “anima nera”? Ossia, contro quei poteri (peraltro interdipendenti) che ormai se la son spartita ai livelli più profondi?

In nessun’altra metropoli italiana si è verificato, storicamente, un simile assedio di forze criminali opposte e eterogenee che ambissero ad averne il controllo. E Ciconte – da studioso dei fenomeni malavitosi – traccia una storia impietosa (proprio perché puntuale) dell’Urbe insediata dalle infiltrazioni del malaffare. Una storia che ha inizio, praticamente, con Roma stessa: ma i cui semi più perniciosi vennero gettati a partire dall’ingresso nell’Italia unificata. Così, prendendo avvio dai primi scandali del Novecento, e analizzando la progressiva “globalizzazione” dell’illecito, si giunge ad avere un quadro sempre più chiaro della Roma dei giorni nostri. Di ciò che l’ha plasmata.

Con l’intento di sfatare un mito durato fin troppo (quello d’una Capitale estranea alle dinamiche delle organizzazioni di stampo mafioso), Ciconte ci offre un testo al cui rigore non si può sfuggire. E ove si narra una realtà che fa sbiadire la più nera fiction.

ENZO CICONTE
L’assedio
Carocci, 2021
pp. 296, euro 19,00

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