Lo Zibaldone
Langer: la conversione ecologica
di Irene Toppetta
Riproporre le idee di Alex Langer, così come egli le ha espresse nei suoi discorsi, è l’operazione, di grande interesse per la nostra attualità, condotta da Giulio Marcon.
Nella prima parte del libro, ci si concentra sulla biografia di Langer, che è stato giornalista, docente universitario, professore di liceo, pacifista ed ecologista. Suoi maestri sono stati don Milani e Ivan Illich. Langer lottava per una civiltà ecologica, che non poteva essere imposta, ma doveva essere il risultato di un processo culturale e sociale. La politica non bastava, il cambiamento doveva riguardare gli stili di vita. Langer si adoperò per la promozione del commercio equo solidale, del consumo critico, della finanza etica.
In un articolo su Berlinguer, Langer utilizzò il concetto di decrescita, intesa come idea positiva di austerità, partendo da una critica della dismisura.
Leggere queste riflessioni oggi fa un certo effetto: qualche progresso è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare.
Nella seconda parte del libro, Giulio Marcon propone dei testi di Langer. Il primo è La conversione ecologica, testo fondamentale per comprendere il suo pensiero sul tema del rapporto tra economia, ecologia e decrescita. Con il rapporto Brundtland del 1987 è stata messa in campo la formula dello “sviluppo sostenibile”. In essa, dice Langer, è contenuta una certa consapevolezza della necessità di limitare la crescita, ma il termine “sviluppo”, che rimanda alla “crescita”, è rimasto parte del binomio. Sembra che la nuova formula indichi, in realtà, soltanto una sorta di supervisione del Nord rispetto ad un uso più razionale delle risorse che il Sud dovrebbe attuare.
Langer propone un’altra strada, che prevede: bilancio ecologico; riduzione dei bilanci; promozione delle economie regionali; sistemi tariffari e fiscali ecologici; allargamento e generalizzazione della valutazione di impatto ambientale; redistribuzione del lavoro; riduzione dell’economia finanziaria; sviluppo di una pratica di partnership (ad esempio, una sorta di “alleanza per il clima”). L’idea è quella della creazione di una “Costituente ecologica”. Ci si trova a dover affrontare una grande traversata, riconosce Langer nel testo Caro San Cristoforo; occorre, infatti, passare dalla ricerca del superamento dei limiti a un nuovo rispetto di essi.
Altri testi di Langer scelti da Marcon sono: A proposito di Giona, Un catalogo di virtù verdi; Ivan Illich il plurilingue (incentrato sulla figura di questo suo grande punto di riferimento); Quanto sono verdi i conservatori, quanto sono conservatori i verdi (testo del 1985, in cui Langer parla del nascente movimento dei Verdi); Stili di vita, l’intuizione dell’austerità; Utopisti siete voi… (presentazione della “Fiera delle utopie concrete”); La cura per la natura. Testi sui quali è ancora importante riflettere.
Giulio Marcon (a cura di)
Langer – La conversione ecologica
Jaca Book 2015
pp.99, Euro

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