Saggi
L’anello di zinco
”
Un libro documentato e ben scritto, un saggio storico che si legge col ritmo di un romanzo”. Così lo scrittore Gianrico Carofiglio definisce ‘L’anello di zinco” di Mauro Mercuri, edito da Segni d’autore. Il volume è accompagnato da una prefazione del Professore di storia contemporanea Manfredi Merluzzi e del giornalista Pino Aprile, con le illustrazioni di Lele Vianello.
Un viaggio all’interno del Regno delle Due Sicilie e in particolare sulle tappe che portarono alla formazione del brigantaggio post-unitario, termine, forse scorretto oggi, alla luce di nuovi studi e approfondimenti. Quelli che infatti la storiografia canonica, a tratti obsoleta, ci ha tramandato come “esseri malvagi”, criminali e assassini contro l’esercito regio italiano, rappresentano, secondo l’autore del libro, l’ultima ribellione di un popolo. Partigiani del Regno delle Due Sicilie che attuarono una vera e propria Resistenza del Sud, cessata lentamente dopo una lunga guerra civile, sotto i fucili dei vincitori e i libri dei loro storici.
Per molti anni i veri aspetti sociali ed economici del nostro Paese, sono stati troppo spesso ignorati dalla storiografia ufficiale. Si è sempre parlato di un Sud arretrato e povero, quando in realtà era l’esatto contrario, spiega Mercuri: “Anche se si fa fatica a crederlo, il Meridione era la regione più produttiva della penisola”. Stiamo parlando degli anni preunitari d’Italia. Periodo storico fondamentale, su cui numerosi studiosi hanno posto e continuano a porre l’attenzione per cercare di capire, riscoprire e riaffermare l’identità del Sud.
Non si sono volute comprendere le loro vere motivazioni, per “carità di patria”, come scrisse Molfese, circoscrivendo il fenomeno del brigantaggio postunitario ad una semplice forma di criminalità.
Per i suoi studi, l’Autore attinge a numerosi archivi, sia privati che di Stato, come il “Fondo brigantaggio” dell’Archivio dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito.
Non è la prima volta che Mercuri tratta questi temi, già autore de “La coccarda rossa 1861”,di cui sta ultimando la seconda è ultima parte, utilizza come filo conduttore del libro un simbolo della resistenza meridionale contro l’invasore straniero. In questo caso è un anello di zinco, che la popolazione meridionale portò in quegli anni in segno di solidarietà alla regina Maria Sofia, ultima sovrana delle Due Sicilie.
«Una riscoperta identitaria, mai sopita, ma esplosa negli ultimi anni, delle genti meridionali», come afferma Pino Aprile, <<significa recuperare coscienza del proprio valore, della propria storia negata, dello spessore del proprio cammino e comunità, che fu interrotto con le armi. il Sud ha bisogno di sapere chi è, chi era, per capire cosa sta diventando e può diventare, servono libri come questo».
Mauro Mercuri
L’anello di zinco
Libreria Segni d’Autore, 2015
pp.240, Euro16,90
![](https://leggeretutti.eu/wp-content/uploads/2020/02/logo-lt-corretto.png)
You must be logged in to post a comment Login