L’amico fragile

Questa è la storia di un uomo che scopre l’amore. “L’amico fragile” di Francesco Presta (Di Leandro Partners editore) prende il titolo da una canzone di uno dei cantautori italiani più significativi, Fabrizio De André, che l’autore cita a più riprese durante il racconto.

Fabrizio è quarantenne che abita in una piccola mansarda bolognese, nato da una famiglia di umili origini, non ha ancora conosciuto l’amore, o meglio, quell’amore che riesce a spingerti verso un cambiamento, verso un futuro, verso una speranza e soprattutto non ha ancora realizzato il desiderio della madre: avere un nipotino.

La sua vita cambia di colpo, quando riceve una lettera misteriosa che contiene la verità sulle sue origini, partendo dalla propria famiglia. Il mittente è una donna, a quanto dice la portinaia, una donna, che, però, era ricoperta di strati di lana per difendersi dalla pioggia: irriconoscibile.

Fabrizio, dopo lunghi tentennamenti, si decide a leggere il contenuto della lettera e da lì tutto cambia: il protagonista compie un viaggio nella memoria che lo porterà a Diamante, in Calabria, e nella sua Bologna degli anni ‘80.

Presta riesce a proiettare il lettore interamente nella vita del protagonista, coinvolgendolo al punto da soffrire insieme a Fabrizio e a tifare perché l’amore trionfi, semplicemente perché è una storia che potrebbe parlare di chiunque e di nessuno allo stesso tempo. Tutti potremmo essere Fabrizio.

«Il futuro è come una tela bianca che aspetta solo di essere dipinta. Sei davanti ad essa, immergi il pennello nel colore e man mano che la riempi di pennellate, ti accorgi che il risultato non è esattamente come sognavi. Immergersi con amore in quelle tonalità da te non volute ti riempirà di gioia, ma questo lo capisci solo con il tempo. Solo il tempo ti dirà se un colore aggiunto per variazione, non è altro che una pennellata in più per provare a tornare indietro», recita la fine della lettera misteriosa.

Lo scrittore narra in modo delicato, misurato, semplice e complesso allo stesso tempo, prepara gli eventi ai colpi di scena e aspetta pazientemente che il futuro di Fabrizio si compi, così come dovrebbe. Sembra, in effetti, che la storia vada avanti da sola, realistica e romantica a suo modo, verso il destino del protagonista: passare da un unico essere umano nel mondo a due.

«Sorridevo da solo come un cretino. – Una mentina? Perché? Forse speravo di baciarla e non volevo che lei sentisse il mio alito di tabacco? – Che stupido che sono. – A volte facciamo delle cose senza renderci conto che anche se non pensate, inconsciamente speriamo che queste accadono».

Il romanzo si lascia leggere rapidamente e non perché la scrittura non sia all’altezza, al contrario. È un caldo abbraccio nel freddo dell’inverno, un porto sicuro che dà speranza e ricorda che l’amore, in fin dei conti, ha bisogno di un tempo e di un luogo, a volte dimenticati.

“L’amico fragile”

Francesco Presta

Leandro Partners editore, 2021

pp.146, Euro 16,50