Lo Zibaldone
L’altra metà della colpa
di Alessandra Farro
Il senso di colpa può portare le persone a vivere una vita sbagliata, che non meritano: “L’altra metà della colpa”, il secondo romanzo di Anna Vallone, edito da Ensemble, parla esattamente di questo.
La protagonista della storia è Martha che, da bambina, ha una madre che ha il super potere di guardare al buio e quando il compagno non c’è vede altri uomini, ma mai gli stessi. Poi la bimba cresce, ma di poco, giusto di qualche anno, il tempo necessario perché capisse quello che le stava accadendo: la madre se ne va.
È l’inizio del suo senso di colpa.
Martha cresce nella convinzione di essere l’unica responsabile dell’abbandono della madre e di meritare il peso della colpa per questo.
Intanto, però, la madre di Martha non è l’unica assente nella sua vita, c’è anche un padre sconosciuto che non ha mai reclamato la figlia, da qualche parte, a cui chiedere spiegazioni di quanto accaduto o del perché non ci sia mai stato, un padre che, magari, potrebbe anche alleggerire il peso della sua colpa e, per la prima volta, essere davvero un padre per sua figlia.
Una storia di manipolazioni e di fragilità, che porta, spesso, a dubitare di se stessi e degli altri.
«Capisco che la mamma vede gli UOMINI una notte che Cesare è fuori per lavoro e lei piange sul divano davanti alla tv. Ho paura perché non bisogna piangere e se lei piange non so cosa pensare. Salgo in camera per non vederla, poi il campanello suona. Sento i passi della mamma che vanno alla
porta, le voci basse nella stanza da letto. «Sono stato io?» chiede l’uomo e la mamma risponde di sì.
Non so di cosa parlano ma capisco che ci sono altri uomini e mi chiedo se quello nella stanza è il mio papà o solo uno dei tanti e come si fa a diventare papà e perché la mamma ha tanti fidanzati. Vuol dire che ho tanti papà? Poi mi dico che non fa niente, non è così importante. Io esisto, sono qui. Fin quando ci sarà la mamma, non avrò paura di niente».
Un libro che conserva qualcosa di autobiografico dell’autrice: dalle relazioni con gli altri alle fragilità mostrate dai vari personaggi, ma che si discosta dalla realtà, raccontando di dolori e vuoti familiari che hanno bisogno di essere colmati, perché la vita possa andare avanti senza pesare sulla schiena come un macigno.
“Martha è l’unica con cui ho dovuto lottare all’interno di questo libro”, spiega l’autrice. “È diversa da me, io volevo fosse un po’ più buona, ma si ribellava. Volevo facesse scelte migliori, ma peggiorava. È nata così, come una persona a sé, mettendo insieme un po’ di caratteristiche che non sopportavo di alcune persone, soprattutto amiche e amanti, e che mi avevano creato una certa sofferenza nella vita. Così ho creato Marta, che è una fusione dei lati più scomodi delle persone con cui mi sono dovuta relazionare e che, grazie a lei, ho perdonato. Anzi, ho addirittura empatizzato con alcune di loro. È stato un viaggio intimo tra me e lei”.
Anna Vallone, classe 1992, vive a Torino, è terapista psichiatrica in una comunità femminile minorile. Qualche anno fa frequenta il corso di scrittura alla Scuola Holden e da questa esperienza decide di mettersi alla prova e cimentarsi nella scrittura di un romanzo, “Non lo saprà nessuno”, sono passati quattro anni da quel primo libro quando la scrittrice vince il Premio InediTo 2018 di Torino e pubblica il suo secondo romanzo.
Anna Francesca Vallone
L’altra metà della colpa
Ensemble, 2021
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