Narrativa
L’altra figlia
di Giada Farrace
Quando un’assenza colma prepotentemente la vita, questa diviene terreno di domande inconsciamente alimentate dalla linfa del ricordo. Come serrati all’interno di uno scrigno, i ricordi riaffiorano con estrema facilità non appena si intravede anche solo una fessura all’interno di esso. Così durante una domenica d’estate, la piccola Annie ha solo otto anni e gioca con un’ amichetta di fronte alla drogheria di famiglia. La madre parla distrattamente con una conoscente, senza curarsi della presenza circostante delle bambine. Ella confida all’interlocutrice di aver avuto un’altra figlia prima di Annie, morta a causa di una difterite a soli sei anni. Tale inattesa notizia destabilizza la vita della bambina, nella cui anima inizia a farsi strada un sentimento di estraneità e dolore per un’assenza mai metabolizzata. Ginette, la sorella che non ha mai conosciuto, e di cui nessuno osa far parola, è un’invisibile presenza nella vita dei genitori. Un’ombra che ha reso i loro volti più maturi e segnati. In uno splendido passaggio del libro, la scrittrice ripercorre uno dei momenti più toccanti della sua adolescenza, quando osservando le foto con la prima figlia sua madre e suo padre apparivano felici e giovani, ancora privi di quel senso di perdita che popolerà presto le loro esistenze. Ancora una volta Annie Ernaux ammalia il lettore con una lunga lettera autobiografica densa di sentimento e melanconia. Il tessuto dei ricordi cristallizzati nella memoria è rievocato con delicatezza e precisione come in un dipinto. Con “L’altra figlia”, la scrittrice francese descrive l’inarrestabile potenza del non detto, e la sua rilevanza nel corso dell’esistenza di ogni individuo. La scrittura pertanto diviene riconciliazione con il passato, alimentando una volontà di approfondire e rivivere con consapevolezza anche le pagine più tristi della propria vita. “Una resurrezione libera da ogni legame di corpo e di sangue”.
ANNIE ERNAUX
L’altra figlia
L’orma editore,2016
pp.81, euro 8,50
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