Connect with us

Recensioni

La vostra vita scorre frenetica? Fermatevi e leggete

Published

on

I libri di Peter Cameron, Sandro Veronesi, Fulvio Ervans, George Martin, Carlo Pedini e Niccolò Ammaniti, che questo mese  abbiamo scelto per voi, aprono finestre su mondi diversi.

Nella confusione che pervade la nostra epoca, dove le libertà di pensiero e di azione hanno dilatato i margini che stabiliscono ruoli ben definiti e ben definibili, anche le situazioni si infittiscono di colori nebulosi che tendono verso il grigio. E nel disordine creato da questo tempo, ricerchiamo spasmodicamente la nostra posizione nel mondo, protendendo verso le certezze che non ci fanno fluttuare nell’aria, ma che ci rendano saldi sulla terra. È un continuo turbine che, soprattutto nelle metropoli, velocizza l’esistenza, tanto da renderla frenetica. E dalla volontà di fermarsi a cercare noi stessi, in contatto con il nostro spirito profondo, pensando alle conseguenze di non frenare mai per controllare il cammino intrapreso, nascono romanzi che ci vogliono far rallentare almeno per un attimo. Quasi con un monito in sottofondo, silenzioso ma che assorda al tempo stesso: interessiamoci più all’essenza e non alla superficie, alla natura e non ai bisogni superflui, alle emozioni e non alle sovrastrutture. Non è un caso che per raccontare questi cambiamenti i libri che abbiamo scelto per voi abbiano un impatto molto visivo, capaci di aprire delle finestre su mondi diversi.

In Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron, la solitudine di un diciottenne desta preoccupazione nella sua famiglia. È strano che un newyorkese di giovane età non cerchi minimamente di rapportarsi agli altri. La sua passione è la lettura e non sente la necessità di allacciare relazioni con nessuno, tranne che con la nonna, l’unica che sembra comprenderlo. Ma dopo alcuni attacchi di panico, James comincia ad andare da una psicologa alla quale racconta episodi singolari accaduti alcuni mesi prima. In un momento come quello della fine del liceo e l’inizio dell’università spesso si creano degli spacchi tra genitori e figli. Solitamente padre e madre vorrebbero il proprio figlio impegnato ancora negli studi, ma James, come un moderno Holden di Salinger, si pone a distanza dagli altri e la sua inquietudine sarà conosciuta solo da pochissimi. Un romanzo questo di formazione a cui Roberto Faenza ha dedicato la sua ultima pellicola.

Un’altra vita solitaria è quella di Mete, diminutivo di Ermete, appassionato di grafologia che rompe la sua solitudine prendendosi cura per una settimana della sua sorellastra, nata dal nuovo matrimonio del padre. Belinda è un’adolescente nel pieno della sua acerba sensualità. Una ragazzina che sta sbocciando come donna e che già dal primo incontro ipnotizza il ragazzo. Gli sfiorati di Sandro Veronesi è il romanzo che l’autore dedica esplicitamente alla città di Roma, ai suoi luoghi più famosi, come anche agli angoli meno conosciuti e incastonati nei vicoli:sinistra, ma non per questo meno affascinante. Matteo Rovere mette in scena dopo vent’anni il romanzo di Veronesi e non sembrano affatto passati vent’anni. Il caos degli anni Ottantain cui i ragazzi sono immersi,è molto vicino a quello che si respira ancora oggi.

Anche il protagonista di Se ti abbraccio non aver paura è un ragazzo adolescente, ma Andrea non è un personaggio di fantasia. È un giovane che insieme al padre Franco ha intrapreso un viaggio per lasciarsi alle spalle dolore, sofferenze, rabbia. Perché Andrea è autistico e suo padre, dopo avere per anni rincorso la medicina, nell’estate del 2010 con suo figlio rincorre quelle emozioni e quegli insegnamenti che la quotidianità gli stava facendo perdere. Un romanzo on the road dove da Miami, su una Harley Davidson rossa, si potranno vedere, con gli occhi e le parole di questi due entusiasmanti protagonisti, luoghi suggestivi dell’America centrale. Con maestria e con molta delicatezza il tutto è stato scritto da uno scrittore professionista, Fulvio Ervas. Da vedere anche il booktrailer, nel quale i protagonisti sono proprio padre e figlio, esempio di amore al di là di ogni ostacolo.

Grazie agli scrittori di fantascienza è possibile poi, attraverso metafore forti, guardare al nostro mondo e ad eventuali futuri scenari apocalittici. In fondo il buio è il primo libro di George R.R. Martin, meglio noto come l’autore della saga Il trono di spade. Dirkritorna al Pianeta Warlonper amore di Gwen. Ma è tutto cambiato, non solo i luoghi, anche quella donna non è più la stessa. È legata a un altro uomo in un pianeta in piena agonia, risucchiato lentamente da un buio eterno. Ogni giorno è più buio e più freddo, ed è come si stesse spegnendo.Solitamente più di altri generi, la fantascienza pura ha un impatto dirompente nei confronti del pubblico,perché riesce a raggiungere riflessioni spaventose che mettono in gioco sia il senso di spiritualità, sia l’umanità di ognuno.Martin in questo romanzo fa un omaggio alla grande epica omerica, soprattutto ispirandosi all’Iliade e fa fronteggiare culture diverse fra loro. Con una consapevolezza: la nostalgia di qualcosa di prezioso che l’uomo ha lasciato irrimediabilmente andar via.

Il musicista Carlo Pedini al suo esordio con La sesta stagione, prende spunto dal romanzo di Thomas Mann, I Buddenbroock, per costruire strutturalmente il suo primo libro proprio sulla decadenza di un’epoca. La storia d’Italia dal 1934 al 1985 viene vista dagli occhi di una piccola provincia dell’entroterra toscano, Civita Turrita ed esattamente da tre seminaristi: l’uno timido, l’altroavidoe l’ultimo spensierato. Ma il paesino è formato da numerosi personaggi che ruotano intorno alle loro vite. Come una sinfonia, Pedini costruisce la sua storia seguendo la traccia del romanzo di Mann per riempirlo di nuovi contenuti. Un esperimento che non a caso riprende i Buddenbrook, dove si narra la decadenza della borghesia europea, perché l’autore vuole narrare il decadimento di un’intera comunità. Con sapienza e accuratezza il racconto è stato perfezionato grazie ad un oculato studio sui documenti del tempo, approfondendo quanto il passaggio da un mondo contadino a un mondo moderno di consumi di massa abbia cambiato il volto anche delle piccole province italiane.

Molto evocativo infine l’ultimo titolo di Niccolò Ammaniti, Il momento è delicato,raccolta di sedici racconti scritti negli ultimi vent’anni che variano dal genere horror al grottesco, proprio in perfetto stile dell’autore. Un libro che ha l’intento di divagare, non senza trovate sbalorditive, ricco di ironia e sberleffo.Non manca però anche quello sguardo di sottile indulgenza nei confronti di una variegata società che con piccoli gesti può spesso cadere in basso.

Francesca Scaringella

 

 

Continue Reading
Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

Copyright © 2020 Leggere:tutti