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La scuola si batte a favore dello Ius Soli
La scuola si batte a favore dello Ius Soli: 4000 insegnanti a Rimini votano la mozione La mia patria è il mondo, come per i pesci è il mare.
Stando agli open data del Miur, il 9,49% di chi frequenta le scuole italiane, dalle primarie alle secondarie di secondo grado, non ha la cittadinanza italiana. È partendo da questo dato che i 4 mila docenti presenti al Convegno Internazionale Erickson su La qualità dell’inclusione scolastica e sociale, si sono confrontati. Alla conclusione dei tre giorni di convegno tenutisi a Rimini, hanno redatto la mozione finale intitolata “Mia patria il mondo, come i pesci il mare”, riprendendo un celebre passo de il De Vulgari Eloquentia di Dante Alighieri, che verrà consegnata ai rappresentanti delle istituzioni.
La scuola lancia un appello politico: approviamo lo Ius Soli, una riforma ormai bloccata al Senato da due anni, che fonda il principio di cittadinanza sul legame sociale: è cittadino colui che fa parte di una collettività, chi è unito ad altri dal legame sociale. Il grido dei 4 mila docenti non sembra essere caduto nel vuoto, infatti il presidente della Commissione dei diritti umani del Senato Luigi Manconi, durante un’intervista ha riconosciuto che vi è «una seria possibilità che venga approvata, perché il Senato non è impermeabile alle mobilitazioni sociali».
Il convegno è stato megafono del forte messaggio di Franco Lorenzoni, maestro alla scuola elementare di Giove, in Umbria, fondatore della casa-laboratorio di Cenci, centro di sperimentazione scolastica di Amelia e scrittore di numerosi libri sull’educazione, l’ultimo: Orfeo. La ninfa Siringa e le percussioni pazze dei coribanti. Tre miti sull’origine della musica. Egli afferma con grande convinzione che la scuola già sta sperimentando una forma di convivenza tra le diverse culture, la classe in sè è una realtà in miniatura di ciò che accade nella società. «La scuola- spiega- deve essere un po’ meglio della società, sennò è inutile che ci sia. Nel essere meglio si prefigura come una possibilità di costruire nella nostre città una convivenza che sappiamo essere difficile da costruire. […] L’attuazione dello Ius Soli è coerente con il fatto che come nella scuola diamo dignità a tutti, così deve essere nella società, che tutti siano considerati cittadini: chi sia nato qui e chi sia arrivato da poco».
In prima linea, accanto a Lorenzoni, si schiera Eraldo Affinati, scrittore ed insegnante, che insieme alla moglie ha fondato la scuola gratuita di italiano per immigrati “Penny Wirton”. Dato il suo lavoro a stretto contatto con ragazzi stranieri, numerosi i suoi libri che propongono questa tematica: La Città dei Ragazzi racconta un viaggio in Marocco compiuto dall’autore per riaccompagnare a casa due suoi studenti arabi, Elogio del ripetente è una riflessione autobiografica sulla scuola e le sue difficoltà raccontate dalla parte dei più deboli e Italiani anche noi è il manuale della Penny Wirton, a cui si aggiunge l’eserciziario omonimo.
Per dare una scossa concreta e far capire che l’attuazione dello Ius Soli deve essere vista come una priorità da concretizzare ora, Lorenzoni ha annunciato una seconda raccolta firme e un nuovo sciopero della fame, che inizierà il 20 novembre, giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
È importante che il Parlamento legiferi sullo Ius Soli per dare un messaggio di civiltà, permettendo così al Paese di realizzare una serena convivenza tra le diversità. L’attuazione di questa riforma è necessaria soprattutto per dare un insegnamento concreto agli alunni che ogni giorno si confrontano con culture diverse a scuola e vivono l’avventura di un’educazione volta all’inclusione universale ed equa.
(Costanza Raspa)

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