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Lo Zibaldone

La scimmia sulla culla

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La San (Sindrome da Astinenza Neonatale) è un disturbo che riguarda il 60/80% dei neonati di madri che hanno fatto uso di droghe, oppioidi nello specifico, durante la gravidanza, e che è aumentato a causa dell’incremento del consumo di sostanze, anche in Italia. “La scimmia sulla culla – bambini in crisi di astinenza” è l’ultimo libro di Angela Iantosca (Edizioni Paoline) e parla esattamente di questo fenomeno poco conosciuto eppure preoccupante.

L’autrice – giornalista, già inviata de “La Vita in Diretta” (Raiuno) – raccoglie dati, interviste, testimonianze dirette, sente esperti e cerca di portare a galla una realtà che spesso viene respinta, perché scomoda. Ma non soltanto, indaga anche sulle madri: cose le ha spinte a fare uso di droghe? Perché non riescono a smettere? Quali sono i problemi che colmano attraverso le sostanze?

«Ho attraversato questo abisso, ho incontrato quei bambini, ho ascoltato le parole di quelle mamme che stavano trasformando il loro ventre in una tomba, mentre il mondo, ignaro, osservava quella protuberanza come l’espressione più alta dell’amore», racconta Iantosca.

Dopo aver portato alla luce i problemi e le dipendenze delle madri, la scrittrice si sofferma sui più piccoli. Spiega i disagi nei quali incorrono, le fragilità a cui sono sottoposti, racconta cosa significhi aver aperto gli occhi ed essere già dipendente.

Poi, di nuovo, ci sono le madri, quelle che vorrebbero ristabilirsi: lì Iantosca racconta il loro lungo, tortuoso e doloroso percorso verso la libertà da una sostanza. Esplora diverse comunità italiane: Sicilia, Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio, Marche. Un libro crudo, duro, ma anche ricco di speranza.

Attraverso questo libro l’autrice accompagna i lettori alla scoperta di realtà tremende, ignorate, complesse. Lo fa utilizzando il racconto come forma di dialogo, raccontando le storie reali di mamme in difficoltà (tutelando, ovviamente la loro privacy con false identità) e, dopo descritto la situazione di ognuna di queste mamme, passa al lato scientifico, dati tecnici alla mano, informazioni reali sullo stato di salute dei neonati, quando è necessario l’intervento dei servizi sociali, cosa succede se una mamma non vuole ristabilirsi e cosa succede quando vuole farlo.

Iantosca apre gli occhi al suo pubblico, come se gridasse, attraverso le quasi duecento pagine di reportage: “Non si può ignorare questa realtà, bisogna fare qualcosa per uscire da questa situazione e bisogna essere prima di tutto coscienti”. Spesso, in effetti, si pecca di presunzione, convincendosi di poter immaginare cosa significhi trovarsi in una situazione del genere, ma l’autrice, attraverso questo libro, dimostra che non è così semplice e che, anzi, non bisogna mai dare nulla per scontato, nel bene e nel male.

Un racconto commovente, da pelle d’oca, magistralmente romanzato dall’autrice che riesce a non esprimere un parere personale fino alla fine dell’opera, nonostante il suo dissenso sia chiaro e forte nelle descrizioni degli accadimenti.

 

Alessandra Farro

 

 

 

 

 

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