Storia
La ragazza del Mar Nero
“Questo libro vuol essere un tributo alla memoria”, scrive l’autrice, “per non dimenticare e per capire quanto siano simili le tragedie di ieri a quelle di oggi, anche i nostri nonni o bisnonni sono stati profughi immigrati e stranieri.” Troppo spesso la storia si ripete e l’uomo non impara dagli errori commessi in passato. Di genocidi e di fughe di intere popolazioni o etnie sradicate dalle loro terre, ne conosciamo molte e la memoria viene sollecitata da date, da ricorrenze per la commemorazione. Le deportazioni ed eliminazione degli Armeni perpetrate dall’impero ottomano tra il 1915 e il 1916. L’olocausto, ovvero il genocidio degli ebrei d’Europa, identificato più correttamente con il termine Shoah, perpetrato dalla Germania nazista. Altre catastrofi e distruzioni di etnie linguistiche o religiose si sono condotte e ancora si commettono nel nome di un altro Dio (a volte identificato con il denaro ed il potere) o nella purezza di una stirpe contro un’altra considerata impura. Maria Tatsos ci racconta la persecuzione dei greci del Ponto avvenuta tra il 1916 e il 1923. All’inizio del Novecento, circa settecentomila greci vivevano sulle sponde del Mar Nero. Di fede cristiano-ortodossa, nei secoli avevano salvaguardato la loro identità etnica, culturale, linguistica e religiosa, pur facendo parte dell’Impero Ottomano. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la politica turca verteva su un’unità musulmana di tutti i territori. Ne conseguì il massacro, la deportazione con marce forzate verso fantasiose aree di raccolta. Quasi tutti morirono per la fame, la stanchezza ed il freddo. I sopravvissuti, meno della metà fuggirono in Grecia. Una considerazione personale, l’Impero Ottomano aveva conquistato territori che da sempre erano appartenuti ai Greci, ai macedoni. Il Ponto fu la terra del filosofo Diogene e del re Mitridate. Maria Tatsos, la nostra autrice, solo da adulta ha scoperto di discendere da un popolo vittima di operazione di pulizia etnica. Così ha messo i suoi passi su quelli della sua famiglia percorrendo un viaggio a ritroso alla scoperta delle sue radici e origini. Ai tempi della vicenda raccontata, Eratò è una ragazza della comunità greca che da tempo immemorabile vive nel Ponto. La politica Turca degli anni venti stabilisce una nazione interamente musulmana ed Eratò, il marito Nikos e il piccolo Christos, che sono cristiani, devono abbandonare tutto per rifugiarsi in una Grecia per loro sconosciuta. Ma prima di partire vissero nel terrore per le persecuzioni turche. Un libro per fare memoria di un evento poco noto al di fuori dei confini greci.
Maria Tatsos
La ragazza del Mar Nero – La tragedia dei greci del Ponto
Paoline, 2016
pp.256, Euro 15,00

You must be logged in to post a comment Login