Narrativa
Sebastiano Martini, “La notte dell’acqua alta”
È il 12 novembre 2019 ed un forte vento dall’Adriatico causa un’alluvione che Venezia non ricorda da decenni, dal 1966 precisamente. La marea raggiunge i 187 cm invadendo ogni angolo con raffiche di vento fortissime e pioggia battente che trasformano la città più romantica del mondo in uno scenario apocalittico e deserto. Pochissime anime per le calli tra cui quella dell’avvocato quarantenne Massimiliano Falconeri che da Mantova con 20.000 euro nella tasca del blazer giunge a Venezia intenzionato a giocare al casinò e raddoppiare la somma, accreditata per errore due volte da una compagnia assicurativa al suo studio legale. Sia per la necessità di saldare dei debiti sia per fare qualcosa che spezzi la routine quotidiana Max decide di fare questo salto nel buio, nonostante il suo collaboratore Paolo non sia per nulla convinto e Gabriele, proprietario della casa in cui alloggia, ignori totalmente il suo piano, anzi, pensa che l’amico abbia necessità di appoggiarsi in città per un’udienza fissata senza preavviso dal tribunale di Venezia. Anche Margherita, la sua compagna, non sarebbe d’accordo con questa idea ma da quasi un mese non ha più contatti con lei perché dopo averle confessato di non sentirsi pronto ad avere un figlio ha ritenuto opportuno allontanarsi in buon ordine e prendere la cosiddetta pausa di riflessione. Di sicuro però gli eventi che Max si troverà a vivere nelle ore trascorse a Venezia gli faranno comprendere molte cose sulla sua vita e sul futuro. Armato di abbigliamento pesante, di ghette e degli immancabili sigari va incontro al suo destino passando per calli deserte e per locali che profumano di legno e di passato fino ad arrivare al tanto bramato casinò, luogo di fascino e perdizione. “La notte dell’acqua alta” è un romanzo che trasporta il lettore in un’atmosfera plumbea, surreale e al tempo stesso affascinante. Sembra quasi di sentirlo l’odore di quei luoghi, sembra quasi di udire le raffiche di vento che ribaltano vaporetti e rompono ogni cosa si trovi sul loro cammino come sembra di percepire realmente l’agitazione del protagonista per l’impresa che sta per compiere. Vi è una chiara corrispondenza tra ciò che accade esternamente con ciò che Max sente crescere dentro di sé man mano che passano le ore fino ad arrivare al culmine della tensione emotiva e climatica la sera del 12 novembre quando fa l’ultima puntata alla roulette. Martini ha scritto un romanzo ricco di dettagli che rimangono impressi nella mente come quelli di un quadro e vi è proprio un passaggio dell’opera che mette in evidenza tale caratteristica: “Gli abituali frequentatori consumavano fuori le loro ordinazioni, senza preoccuparsi dell’acqua alta. La scena, vista da lontano, poteva sembrare un quadro surrealista di René Magritte”. (Andrea Martone)
Sebastiano Martini
La notte dell’acqua alta
Ensemble, 2020
Collana: Officina
pp. 82, euro 12,00
Codice ISBN: 978-88-6881-662-9
Contatti
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Link di vendita online
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