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“La mattanza di Castelnormanno” di Michele Zoppardo: un delitto delle mille piste

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3 anni ago

23 Dicembre 2021

“Contrariamente a quanto si potrebbe credere, anche per un poliziotto trovarsi davanti il corpo di una persona assassinata non è cosa che lascia indifferenti”, e in questo caso i corpi che il commissario Gerolamo Sanfilippo e i suoi uomini vedono sono addirittura tre: quelli dei coniugi Salvatore e Giovanna Mancuso e di Vito Vinciguerra, fidanzato benestante di ben trent’anni più grande della loro figlia Assuntina la quale, pur amando un suo coetaneo, Tommaso Ingrassia, per salvare la famiglia da una situazione finanziaria complicata, ha accettato la sua proposta di matrimonio, in cambio di venti milioni di lire. Una vera e propria strange avvenuta nell’appartamento dei Mancuso che a una prima occhiata lascia tutti a bocca aperta. L’assassino ha infatti agito non solo colpendo le vittime con numerose coltellate ma anche sgozzandole: una mattanza, “La mattanza di Castelnormanno”, intrigante giallo ad opera di Michele Zoppardo che sullo sfondo di un comune di fantasia in provincia di Palermo negli anni Settanta, ambienta una storia densa di segreti, false piste e colpi di scena in cui coesistono investigazioni ordinarie e straordinarie. Il caso infatti, presentandosi decisamente complesso, lascia spazio alle ipotesi più disparate che richiedono particolari facoltà di risoluzione: Qual è il movente? Un amore tormentato o il denaro? Si tratta di un delitto d’impeto o vi è premeditazione? L’assassino ha agito da solo o insieme a dei complici? E l’assassino potrebbe essere Tommaso che, impossibilitato ad amare Assuntina, ha deciso di vendicarsi? Domande difficili da soddisfare poiché gli indizi rinvenuti sulla scena del delitto, tra i quali un coltello a serramanico sporco di sangue, tante impronte confusionarie e la valigetta con i soldi scomparsa, suggeriscono più piste che il maresciallo Giannuzzi e il commissario Sanfilippo cercano di vagliare, ma per cui si rivela necessario l’intervento di un altro personaggio chiave della storia, l’investigatore privato Antonino Valente, detto Tony. Interpellato da Guarneri, avvocato difensore di Tommaso Ingrassia che nutre ben poche speranze di poter scagionare il ragazzo viste le numerose prove contro di lui, Tony accetta di indagare sul caso, ma a modo suo. È sua peculiarità infatti avere facoltà extrasensoriali che gli consentono di reperire informazioni, su quanto avviene nella sfera materiale, da una dimensione parallela ai più non accessibile. Decide dunque di recarsi, insieme alla socia Serafina, nell’appartamento di via Caltabellotta, luogo del delitto e di mettersi al lavoro per risolvere il caso de “La mattanza di Castelnormanno”, un’opera avvincente con personaggi ben costruiti e una trama densa di avvenimenti che tiene il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. Complici anche il ritmo che da lento si fa sempre più incalzante, ambientazioni suggestive e un linguaggio sincero e informale che fa del dialetto siciliano uno dei suoi punto di forza.