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La mala TV, la decadenza di un medium da salvare

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di Giovanni Graziano Manca

“Una volta, “Andare in televisione” rappresentava generalmente il raggiungimento dell’apice di una carriera. Oggi, non di rado, andare in televisione è un punto di partenza di una carriera che dura lo spazio di un niente.” Inizia così il racconto di De Pasquale su un medium in decadenza ma che varrebbe la pena di salvare. In un lasso di tempo relativamente breve siamo passati dalla postelevisione (espressione che definisce il periodo che segue alla paleotelevisione, caratterizzata dal monopolio esercitato dalla RAI) alla neotelevisione, termine che circoscrive il duopolio Rai-Fininvest-Mediaset e che indica quella particolare tipologia televisiva che produce nel periodo dell’avvento della rivoluzione informatica. Dato oggettivo, suggerisce De Pasquale, è che il numero dei telespettatori è in continua diminuzione, che la TV generalista soffre di una crisi di contenuti mai rilevata in precedenza e che i palinsesti televisivi vengono decisi dal rilevatore Auditel. Il problema è annoso: nei cinque densi capitoli del libro (le pagine sono poco più di cento) l’autore racconta di come Auditel non misuri il livello qualitativo dei prodotti televisivi, di come nei fatti ciò si accompagni alla crisi della post televisione e ne costituisca una delle cause. Scrive De Pasquale che nelle Tv lineari “ci stiamo pericolosamente avvicinando ai livelli di massimo pericolo, con una costante fuga di telespettatori.” ma che nel complesso la serata davanti alla TV resta pur sempre considerevole. In compenso, nell’era della post televisione aumenta il numero di coloro che utilizzano nuove modalità di fruizione del mezzo televisivo. Fanno capolino tra le pagine errori e orrori televisivi che ben conosciamo, la vergogna della TV spazzatura, le ingerenze politiche, la mercificazione dei sentimenti della gente comune messa in atto da certi programmi e il cinismo televisivo. Un capitolo, senza dubbio tra i più interessanti, è dedicato alla Rai, ai suoi vizi e alle sue virtù (scrive De Pasquale che “La Rai ha due facce, come le medaglie […]. Anche per questo scrivo questo libro: stimolare qualcuno a trovare una soluzione per estirpare una certa idea negativa di Rai, e lasciare spazio solo a quella buona.”), l’ultimo, il quinto, all’universo delle reti private generaliste.

Salvatore De Pasquale (Depsa) – La mala TV, la decadenza di un medium da salvare – 102 pagg., euro 11 – Mimesis Edizioni, Milano 2023.

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