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La lezione di Don Milani e il modello innovativo della Scuola di Barbiana

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di Antonella Lippo 

“Cammelli a Barbiana” è il titolo di un libro che racconta un’ esperienza educativa straordinaria, nata dalla forza rivoluzionaria di un prete “sui generis” qual è stato don Lorenzo Milani. Sono infatti ancora numerose le iniziative  che si susseguono per ricordare  il cinquantenario della  sua morte.

Il libro è la traccia dalla quale è nato uno spettacolo teatrale interpretato da Francesco Niccolini, su testo di Luigi D’Elia e regia di Fabrizio Saccomanno. Nella prima parte si narra dell’infanzia agiata del futuro don Lorenzo,  quel giovane vissuto nell’agio, chiamato il signorino e trasferitosi a Milano per diventare pittore. Poi la svolta, la scelta di diventare prete e usare  il sapere a favore dei più poveri. Da qui nasce l’idea di una scuola alternativa il cui  motto è “I care”, mi sta a cuore,  cioè educo e mi prendo cura degli altri., mettendo in primo piano la persona e la comunità di riferimento. Avviene il miracolo. Quel posto sconosciuto ai più,  sconfinato sulle colline del Mugello, Barbiana appunto, è la cornice ideale per una  scuola in cui apprendere significa sperimentare e mettersi a servizio dell’altro. Non a caso una delle metodologie più innovative qual è il Service Learning ha avuto radici italiane proprio nel modello scolastico ideato da don Milani. Le testimonianze raccolte nel libro e i  brani di lettere consentono di  ricostruire come nella scuola di Barbiana, la vita, in tutte le sue articolazioni, fosse la materia di studio principale e cioè come si potesse spiegare, ad esempio, un fenomeno fisico partendo magari da un vero arcobaleno.  Appassionarsi è la parola chiave di questa rivoluzione. E il libro restituisce tutto l’impegno con la quale don Lorenzo si adoperava nel suo progetto, affiancato da pochissime persone  di riferimento come Eda che accudiva facendo da mangiare ai ragazzi che frequentavano la scuola, studiando stretti stretti su un unico lungo tavolo, con un unico libro.  Molte le riflessioni, stralciate anche da altri testi di don Milani. Da quello che è forse più noto e che è “Lettera ad una professoressa” viene riportato il seguente monito: “provi a guardare un lago sull’atlante, professoressa. Sembra tanta acqua, vero’ E invece è esattamente quella del fiume. Ha solo rallentato. Aspetta, si ferma, occupa più spazio per un po’.  Poi riprende a correre e vedrete che è un fiume uguale a prima. Le dia tempo all’acqua, professoressa…”

Don Lorenzo Milani non ebbe molto tempo, la sua vita fu stroncata  a soli quarantaquattro anni, ma il suo insegnamento ha permesso ai suoi ragazzi, in una  terra di poveri, contadini e montanari di vivere un sogno. E i cammelli, in questa terra, furono una visione, per smentire quel motto evangelico: secondo cui  è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che un ricco  entri nel regno dei cieli.

 

 

Cammelli a Barbiana. Don Lorenzo Milani e la sua scuola

Francesco Niccolini,  Luigi D’Elia,

ed. Erasmo, 2017 pp. 123

 

 

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