Lo Zibaldone
La fede medievale nelle miniature dei libri d’ore
Per “libro d’ore” s’intende una raccolte di preghiere ad uso dei fedeli e che, similmente al breviario dei sacerdoti, comprende il calendario ecclesiastico, l’ufficio della Vergine, i salmi penitenziali, le litanie e l’ufficio dei defunti. Pur non essendo considerato un libro liturgico in senso proprio, perché non utilizzato nelle funzioni, il libro d’ore era molto diffuso fra i “borghesi” e i nobili del Medioevo, sia perché costituiva una sorta di status symbol avanti lettera, impreziosito com’era da raffinate miniature anche in foglia d’oro, sia perché, in un’epoca così intrisa di devozione, forte era il desiderio di sentirsi vicini a Dio. Per tramite del libro d’ore, il fedele era infatti accompagnato nelle preghiere quotidiane; vi trovava indicate quelle di precetto come stabilito dal calendario ecclesiastico, oltre ai santi del giorno.
Laura Alidori Battaglia storica dell’arte specializzata in miniatura, già curatrice di volumi per la Società di storia della miniatura, licenzia per i tipi di Olschki la prima pubblicazione dedicata ai libri d’ore prodotti in Italia dalla fine del Duecento sino alla Peste Nera del 1348, un volume elegante e prezioso proprio come quelli di cui intende ripercorrere la storia. Prodotto artistico e religioso insieme, il libro d’ore ebbe la sua origine nell’Italia dell’Età Comunale, e l’ampia introduzione ne traccia le tappe fondamentali, illustrandone l’origine, la struttura, gli esemplari più notabili; un’introduzione che è anche un interessante documento sulla fede medievale e i suoi riti. Ma il volume affronta anche il quadro sociale dell’epoca, con particolare attenzione alle confraternite (che dei libri d’ore furono attive committenti), presenze importanti nelle città, dove contribuivano al fervore religioso, ognuna con le sue specifiche pratiche cultuali. Lo studio dedica spazio anche al rapporto fra le corti italiane e il libro d’ore; numerosi furono i regnanti europei che commissionarono libri d’ore a uso personale, dagli Angiò ai da Carrara in Italia, fino a Margherita di Navarra regina di Francia o Maria d’Ungheria.
Il termine “libro d’ore” indica la suddivisione del tempo in momenti canonici, a ciascuno dei quali corrisponde una determinata preghiera, simbolo della costante presenza di Dio sulla Terra. La giornata è così scandita dalle cosiddette “ore canoniche”, che derivano dalla preghiera liturgica ebraica. Ognuno di questi momenti, così come le vite dei santi o altri personaggi come la Vergine, trovavano traduzione in immagini fra le pagine del libro d’ore, e lo studio di Alidori documenta con perizia le differenti interpretazioni dei cicli iconografici, le differenti scuole e simbologie.
Elemento prezioso del volume, l’apparato iconografico che, fra immagini a colori e in bianco e nero, conta 250 esempi di miniature medievali, miniature che sono altrettanti piccoli e splendidi capolavori e che, tutte insieme, danno forma a un ideale, immenso affresco sulla società del Medioevo, con i suoi usi e costumi e il suo senso del sacro, ma offrono anche, al lettore di oggi, affascinanti allegorie dell’esistenza umana.
Laura Alidori Battaglia
Il libro d’ore in Italia tra confraternite e corti (1275-1349). Lettori, artisti, immagini
Leo S. Olschki, 2020
- XVI-378, Euro 70,00
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