Articoli
La crudeltà come ritrovamento sacrale: Artaud torna a parlarci
In un momento in cui le nostre giornate appaiono drammatiche, l’antologia tratta dai testi di Artaud è strumento salvifico, ossimoro provocatorio. Come mostrare una suggestione reale in un mondo alterato, in cui l’ambiguo fonde pericolosamente le sovrastrutture con il gesto? Artaud ci aveva tratteggiato la scena come elemento percettivo, contaminato dei sensi. Abbiamo patito con lui l’insofferenza di un teatro “verista”, di “Stato”, proposto a forza di morale liturgica borghese. Adesso è il momento, con il volume Il Teatro e la Crudeltà pubblicato da edizioni e/o nella collana diretta da Goffredo Fofi, di lasciare ancora spazio alle rappresentazioni integrali fatte di movimento, parole, luce. Non è tempo per la scena che alloggia la mimesi, ma di recupero ancestrale; soprattutto per quei rituali che spolverano l’esistenza umana restituendola autentica e feroce così da comprendere il presente. Un testo propizio: gli eventi tragici ripuliscono questo tempo, loro malgrado, da modelli di intrattenimento frivoli che ripetono sul palcoscenico caricature della realtà. Artaud oggi può essere la direzione: «Lo spettatore andrà a teatro come va dal chirurgo o dal dentista, con lo stesso stato d’animo, pensando cioè che non morirà per questo, ma che sta per fare una cosa grave e dalla quale non uscirà integro». Il Teatro della Crudeltà non è violenza, ma necessità, liberazione; e lo strappo dai Surrealisti ne è la sua testimonianza energica. Le critiche alle amministrazioni vicine ai teatri richiamano intensità Rimbaudiane e le lettere scritte a Barrault dal manicomio del dr. Ferdière – sperimentatore dell’arte terapia e fautore dell’elettroshock – sono realizzazioni letterarie allucinate e mistiche che non lasciano scampo alla mediocrità del teatro. Il testo, necessario e intenso, fa riemergere deliri e poetica come in una mescolanza di sensi; non vuole essere un’ordinaria commemorazione dell’artista, ma intende recuperare quel percorso di lucidità poetica mai interrotto; solo un po’ sopito.
Antonin Artaud
Il teatro e la crudeltà
novembre 2019, pp. 160
ISBN: 9788833571645
Area geografica: Letteratura francese
Collana: Piccola Biblioteca Morale
Katia Colica

You must be logged in to post a comment Login