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La conquista della lontananza: un saggio su viaggi, incontri e scoperte
di Alessandra Sofisti
Il saggio appassionante di Franco Brevini, docente di letteratura italiana all’Universita’ di Bergamo, collaboratore del Corriere della Sera, gia’ famoso per il suo amore per l’alpinismo – Alfabeto verticale 2015 –I simboli della montagna, 2018 – Il libro della neve, 2019 – conduce il lettore dal Polo Nord a Capo Horn, dal Sahara all’Himalaya, dalle giungle tropicali agli arcipelaghi del Pacifico.
Il breve prologo autobiografico “Nato con la valigia” strappa piu’
di un sorriso. Da bambino prodigio in geografia alla Scuola Elementare, stupisce la maestra che lo crede propenso alle bugie, “perche’ l’alunno alza sempre la mano quando l’insegnante spiegando una citta’ italiana o europea, domanda alla classe chi la conosce.” La spiegazione e’ semplice: e’ nel “DNA” della famiglia l’attitudine e il piacere del viaggiare: il papa’ che si occupa per lavoro di turismo sociale e lo porta – quando e’ possibile – con se’, il nonno che aveva lavorato per tanti anni al Touring Club Italiano, gli zii Giovanni e Luigi, il primo missionario in India, il secondo per lavoro ad Asmara. Tra i ricordi piu’ belli e antichi: quando di sera dopo cena il padre stendeva sul tavolo le carte geografiche del nonno per mostrargli la vastita’ e la bellezza del mondo, oppure lo sconfinato cristallo anteriore del pullman, primo ricordo a pochi mesi dalla nascita. Nell’introduzione dal titolo “Il labirinto dei viaggi”, Brevini fa trasparire tutta la sua nostalgia della lontananza. Il mondo e’ pieno di cose meravigliose e ritornarci, viaggiando, e’ la sua ricetta per la felicita’. Seguono capitoli ricchi di citazioni scientifiche e letterarie, dalla scoperta dell’ominide Lucy in Africa alla lettera di Platone, dalle poesie di Carducci alla Bibbia, a Otzi, la mummia del Similaun. Per chi vive in movimento i confini proclamati “sacri custodi della patria” risultano artificiosi. Il mondo e’ per l’autore un vasto caleidoscopio tutto da attraversare. E’ grazie ai primi antichi geografi – spesso filosofi, si pensi ai presocratici, ad Aristotele, ad Anassimandro – alle loro conoscenze trasmesse durante i viaggi, che Strabone pote’ asserire che ” alla geografia spetta il titolo di madre della filosofia.” Il saggio prosegue con capitoli sull’attualita’ dei viaggi contemporanei e non solo : i viaggi degli emigranti, degli studiosi e scienziati, dei pellegrini della fede, dei diplomatici, dei pirati. Il libro tratta anche il tema del Gran Tour, dei viaggi degli artisti, di San Tommaso e di San Francesco per concludersi con il capitolo XXV sulle ambivalenze del viaggio, in particolare sull’impatto del turismo sull’ecosistema del pianeta: dai resort in Kenya alle vette Himalayane, dal Cerro Torre a Venezia, Brevini lancia un grido d’allarme.
di un sorriso. Da bambino prodigio in geografia alla Scuola Elementare, stupisce la maestra che lo crede propenso alle bugie, “perche’ l’alunno alza sempre la mano quando l’insegnante spiegando una citta’ italiana o europea, domanda alla classe chi la conosce.” La spiegazione e’ semplice: e’ nel “DNA” della famiglia l’attitudine e il piacere del viaggiare: il papa’ che si occupa per lavoro di turismo sociale e lo porta – quando e’ possibile – con se’, il nonno che aveva lavorato per tanti anni al Touring Club Italiano, gli zii Giovanni e Luigi, il primo missionario in India, il secondo per lavoro ad Asmara. Tra i ricordi piu’ belli e antichi: quando di sera dopo cena il padre stendeva sul tavolo le carte geografiche del nonno per mostrargli la vastita’ e la bellezza del mondo, oppure lo sconfinato cristallo anteriore del pullman, primo ricordo a pochi mesi dalla nascita. Nell’introduzione dal titolo “Il labirinto dei viaggi”, Brevini fa trasparire tutta la sua nostalgia della lontananza. Il mondo e’ pieno di cose meravigliose e ritornarci, viaggiando, e’ la sua ricetta per la felicita’. Seguono capitoli ricchi di citazioni scientifiche e letterarie, dalla scoperta dell’ominide Lucy in Africa alla lettera di Platone, dalle poesie di Carducci alla Bibbia, a Otzi, la mummia del Similaun. Per chi vive in movimento i confini proclamati “sacri custodi della patria” risultano artificiosi. Il mondo e’ per l’autore un vasto caleidoscopio tutto da attraversare. E’ grazie ai primi antichi geografi – spesso filosofi, si pensi ai presocratici, ad Aristotele, ad Anassimandro – alle loro conoscenze trasmesse durante i viaggi, che Strabone pote’ asserire che ” alla geografia spetta il titolo di madre della filosofia.” Il saggio prosegue con capitoli sull’attualita’ dei viaggi contemporanei e non solo : i viaggi degli emigranti, degli studiosi e scienziati, dei pellegrini della fede, dei diplomatici, dei pirati. Il libro tratta anche il tema del Gran Tour, dei viaggi degli artisti, di San Tommaso e di San Francesco per concludersi con il capitolo XXV sulle ambivalenze del viaggio, in particolare sull’impatto del turismo sull’ecosistema del pianeta: dai resort in Kenya alle vette Himalayane, dal Cerro Torre a Venezia, Brevini lancia un grido d’allarme.
La conquista della lontananza: viaggi, incontri, scoperte di Franco Brevini, Bologna : Il Mulino, 2024. 343 p. 21 cm. (Collana Intersezioni, 609)
Euro 19,00ISBN 9788815388032
Euro 19,00ISBN 9788815388032

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